Rivista Italiana online la "Care"
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Le linee guida della rianimazione 2015
Di Fabio S., Nardi V., Tataranno M.L.
U.O.C. di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, L’Aquila.
Se la ventilazione con maschera facciale non è efficace, una maschera laringea potrebbe essere un'alternativa all'intubazione tracheale e quando l'intubazione tracheale non è efficace o non è attuabile, se ne consiglia l'uso per la rianimazione di neonati con 34 settimane o più di gestazione.

Le raccomandazioni sulla tecnica di compressione toracica (compressione a 2 pollici con le mani a cerchio) e il rapporto compressioni/ventilazioni (3:1 con 90 compressioni e 30 ventilazioni al minuto) rimangono invariate. L'arresto cardiaco nei neonati è dovuto principalmente ad asfissia per cui iniziare la ventilazione rimane l’elemento principale della prima fase della rianimazione.; il gruppo di esperti che redige le linee guida per i neonati continua ad approvare l'uso di ossigeno al 100% ogni volta che si interviene con compressioni toraciche. È ragionevole diminuire la concentrazione di ossigeno non appena la frequenza cardiaca si riprende.

Nelle nuove linee guida 2015 l’intubazione endotracheale èfortemente raccomandatase è necessario eseguire le compressioni toraciche sul neonato nonostante quest’ultima possano essere effettuate anche durante la ventilazione con maschera.

Le raccomandazioni per la somministrazione di adrenalina durante una RCP e la somministrazione di espansori di volume non sono state riviste nel 2015, per cui le raccomandazioni 2010 rimangono in vigore.

Per quanto riguarda l'ipotermia terapeutica in ambienti con abbondanti risorse, per i nati con più di 36 settimane di gestazione e con encefalopatia ipossica-ischemica che evolve da moderata a grave, non è stata rivista nel 2015 per cui rimangono in vigore le raccomandazioni 2010. Si consiglia comunque di considerare e proporre l'uso dell'ipotermia terapeutica negli ambienti con risorse limitate (ad es. in mancanza di personale qualificato o apparecchiature adeguate, ecc.) conformemente ai protocolli chiaramente definiti, simili a quelli utilizzati negli studi clinici pubblicati e nelle strutture in grado di offrire assistenza multidisciplinare e follow-up longitudinale.

Per concludere, le linee guida non definiscono l’unica modalità di esecuzione della rianimazione alla nascita ma esprimono sicuramente una visione ampiamente condivisa dal mondo scientifico di come queste manovre possano essere effettuate in modo sicuro ed efficace.

Bibliografia

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Di Fabio S., Nardi V., Tataranno M.L.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 4 No 1 anno 2016- pagina 25 - Avanti »