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Water importance and human health
A. Giustardi, A. Semjonova, C. Verola
L’acqua riveste un ruolo fondamentale nell’organismo umano per garantire all’individuo l’espressione del proprio potenziale. Essa costituisce l’elemento principale della maggior parte delle cellule dell’organismo (fatta eccezione per le cellule adipose) e protegge e lubrifica il cervello e le articolazioni. Trasporta le sostanze nutritive, aiuta le cellule ad eliminare le scorie e contribuisce a regolare la temperatura corporea ridistribuendo il calore dai tessuti attivi alla pelle e raffreddando l’organismo attraverso la traspirazione. L’acqua è il principale elemento del corpo umano. Rappresenta circa il 60% del peso di un uomo adulto e una percentuale leggermente inferiore di quello di una donna adulta (circa 50-55%), a causa della percentuale più elevata di grasso corporeo.
L’idratazione corporea totale e il bilancio tra l’assunzione e il rilascio di acqua sono assoggettati al controllo omeostatico, in base a meccanismi che ne modificano le vie d’escrezione e ne stimolano l’assunzione (sete). L’organismo ha bisogno di acqua per sopravvivere e per funzionare adeguatamente. Gli essere umani non possono vivere senza bere per più di 2 giorni, a seconda delle condizioni climatiche, dei livelli di attività e di altri fattori. Nel caso di altre sostanze nutritive, invece, questo intervallo può protrarsi per settimane o mesi. Anche se molto spesso viene trattata superficialmente, nessun altro nutriente è più essenziale o necessario in quantità così elevate.
Il bilancio idrico varia normalmente nel corso della giornata, ma viene generalmente regolato intorno allo 0,2% circa del peso corporeo nelle 24 ore, malgrado l’estrema variabilità degli alimenti e dei liquidi assunti e l’eliminazione di acqua. I deficit e gli eccessi d’acqua innescano delle modifiche di compensazione nei comportamenti del bere o nell’eliminazione delle urine, fino a quando l’equilibrio idrico non viene ristabilito.
Il Professor Gellert, docente di medicina presso il Dipartimento di nefrologia del Centro medico di istruzione superiore e responsabile del IV Reparto di medicina interna all’Ospedale di Varsavia, membro del Comitato Scientifico Consultivo dello EHI, definisce disidratazione come una carenza del volume idrico totale nell’organismo, le cui principali manifestazioni sono l’ipovolemia (diminuzione del volume ematico) e la riduzione del peso corporeo (PC). Le variazioni giornaliere di volume idrico negli individui sani attivi servono a controbilanciare eventuali cambiamenti nel contenuto di soluti; tali variazioni sono generalmente asintomatiche e non oltrepassano l’1% del peso corporeo.
La disidratazione può essere di entità lieve (1-3% di PC in adulti e bambini >10 kg e 5% di PC in bambini <10 kg), moderata (3-10% di PC) o grave (>10% di PC). Ciascuna di queste manifestazioni è caratterizzata da una serie di sintomi e segni clinici e da anomalie di laboratorio più o meno significative. Indubbiamente, il sintomo maggiormente noto della disidratazione è la sete, che compare in seguito ad una disidratazione pari all’1% di PC ed allo sviluppo di ipovolemia. Tuttavia, la progressione della disidratazione non viene accompagnata da un aumento significativo della sete; di conseguenza, questo sintomo non costituisce un indicatore attendibile del grado di disidratazione.
Il fabbisogno d’acqua degli individui varia in base all’alimentazione, alle condizioni ambientali, ai livelli di attività e a una serie di altri fattori, motivo per il quale è possibile definire adeguati livelli di assunzione solo per specifiche fasce di età.
Il Gruppo per i prodotti dietetici, la nutrizione e le allergie della European Food Safety Authority (EFSA) ha nel 2015 rilasciato un’opinione scientifica sui valori alimentari di riferimento a livello di acqua, dove vengono considerati i seguenti valori di riferimento relativamente all’assunzione di acqua. Da notare che la quantità d’acqua ritenuta adeguata comprende l’acqua che si ingerisce bevendo acqua e bevande di ogni tipo e dall’umidità contenuta negli alimenti, e si applica unicamente a condizioni di temperatura ambientale e di attività fisica moderate.

Valori di riferimento per l’assunzione totale di acqua

Fascia di età Consumo di acqua giornaliero adeguato
Neonati  
0-6 mesi 680 ml/giorno o 100-190 ml/kg/giorno. Da latte materno.
6-12 mesi 0.8-1.0 l/giorno. Da latte materno e alimenti e bevande complementari.
1-2 anni 1.1-1.2 l/giorno
A. Giustardi, A. Semjonova, C. Verola
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