La voce materna e l’imprinting prenatale: l’importanza del cantare in coro.
Lucia Mazzone
Pedagogista musicale e
Direttore coro
Numerosi studi scientifici dimostrano i benefici del canto e i molteplici effetti curativi di questa pratica antichissima.
I ricercatori inglesi del Tenovus Cancer Care e del Royal College of Music hanno stretto una collaborazione per studiare da vicino l’impatto del canto sul benessere fisico.
Analizzando i campioni di 193 coristi al termine di una esibizione canora, gli scienziati hanno potuto dimostrare una significativa diminuzione dei livelli di cortisolo e grandi quantità di citochine infiammatorie.
Il basso livello di fattori infiammatori nell’organismo potrebbero spiegare anche il miglioramento dell’umore di chi si diletta nella pratica del canto.
E’ stato, quindi, dimostrato che il cantare potenzi il sistema immunitario, riducendo lo stress e ne migliora l’umore.
Gli studiosi dell’università di Gotenborg in Svezia hanno invece messo in evidenza come la respirazione guidata, richiesta dall’atto canoro corale regoli l’attività del nervo vago, adibito tra le altre cose alla regolazione della vita emotiva.
Questi solo alcuni esempi scientifici sull’importanza del cantare.
Se riportiamo tutto ciò in campo prenatale e neonatale, i benefici aumentano perché ad essere coinvolto nell’atto canoro non è solo il singolo ma la diade madre/neonato e, in altri casi addirittura a giovare dell’arte del canto è la triade padre/madre/neonato.
Il dottor Shmuel Arnon, ha realizzato una ricerca coinvolgendo 83 coppie di mamme e neonati nati tra la 32esima e la 36esima settimana, con lo scopo di analizzare la canguro-terapia in relazione con il canto materno.
E’stato dimostrato che cantare una ninnananna durante la canguro terapia non fa solo bene ai neonati ma anche alle neo mamme.
Gli studiosi hanno dimostrato che le mamme che cantavano ai loro bambini risultavano meno ansiose di coloro che non lo facevano.
Inoltre i battiti del cuore dei loro piccoli era più stabile.
Un' altra ricerca dimostra come il canto aumenti la produzione del latte ( p-a valore 0,033) nelle madri che sono stressate a causa della degenza dei piccoli in terapia intensiva.
Nel contatto prenatale la voce, il canto e la musica assumono un’importanza particolare perché il feto li percepisce in maniera intensa e differenziata.
La voce materna è endogena ed esogena.
Il bambino percepisce la voce materna sia dall’interno del corpo della madre, dove egli stesso è custodito, sia dall’esterno.
La voce materna è dunque per il feto un ponte tra la dimensione organica ed emozionale delle funzioni vitali e la dimensione relazionale degli scambi con il mondo.
La comunicazione emotiva con il feto favorisce lo sviluppo affettivo e la capacità relazionale con e del bambino. Il feto costruisce la propria capacità di attenzione a partire dall’ascolto della voce materna e dagli stimoli uditivi che riceve filtrati dentro il corpo della madre ponendo le basi per lo sviluppo futuro dell’apprendimento, del linguaggio, della relazione, degli affetti, della memoria, dell’intelligenza e perfino dell’identità personale e della salute psicofisica.
Dopo la nascita non solo il feto riesce a riconoscere suoni e melodie che ha ascoltato durante la vita intra-uterina, ma è in grado di discriminare la voce materna e paterna da terzi .
Questo è un dato importante perché ci fa pensare all’esistenza di un imprinting sonoro che, almeno in parte, si costruisce prima della nostra nascita.
Nonostante i numerosi studi effettuati per ricercare gli effetti del canto sulla relazione fra madre e feto, poche madri ancora utilizzano questo prezioso e naturale strumento per comunicare da subito con il loro bambino.
Perché cantare in gravidanza?
L’ascolto della voce materna già dal terzo mese di gravidanza comporta:
1) La costruzione della capacità di attenzione. Il feto memorizza ciò che ascolta e, una volta nato, ricorda le esperienze sonore prenatali.
2) Influenza lo sviluppo del cervello e di conseguenza lo sviluppo delle capacità linguistiche dopo la nascita.
3) La memorizzazione della prosodia e melodia della voce materna. Una volta nato, il neonato le utilizzerà per costruire i suoi primi suoni vocali.
4) una risorsa con i bambini prematuri: riduce il rischio di complicanze cardio-respiratorie e li aiuta a crescere sani.
Cantare in gravidanza comporta:
1) Il rilassamento che contribuisce ad allentare le tensioni, a regolarizzare il battito del cuore e la pressione del sangue.
L. Mazzone
Rivista Italiana online "La Care" Vol 5 No 2 anno 2016- pagina 16
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