Rivista Italiana online la "Care"
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Lo sviluppo motorio primario
M. Trabalza, A. Eliasova
La valutazione deve tenere in considerazione il fatto che il range di normalità della età di acquisizione di certe competenze può essere più o meno ampio a seconda dell’item e deve quindi sempre privilegiare l’aspetto qualitativo rispetto a quello dell’età.

Nei nati pretermine è raccomandato l’uso dell’età corretta fino ai 2 anni di età.
Gli indici di normalità sono valutabili dal pediatra tramite osservazione e/o domande ai genitori e ancora con manovre mirate.
L’osservazione del comportamento spontaneo, quando il bambino è in braccio all’adulto o disteso sul lettino o sul tappeto è fondamentale per una valutazione di buona parte della motricità e della relazione, prima di ricorrere a manovre specifiche.

Altro aspetto di grande importanza dell’esame è costituito dal colloquio con i genitori circa il comportamento del bambino, le pratiche di accudimento, l’alimentazione, il sonno, dove e come il bambino passa la giornata ecc.
Il modo in cui tale colloquio viene svolto è fondamentale per cui si è ritenuto utile proporre alcune semplici indicazioni su come condurre il colloquio ai fini di una comunicazione efficace, ricordando che la finalità è quella di promuovere l’autostima e le competenze genitoriali (box).
Ad ogni bilancio la valutazione è stata suddivisa in Motricità e Relazione.
Nella valutazione della Motricità vanno distinti:
a) i movimenti prodotti spontaneamente senza una apparente finalità (movimenti ‘non funzionali’) indicati come ‘repertorio di base’. La ricchezza, variabilità e fluidità dei singoli moduli di movimento (che costituiscono i mattoni per le funzioni motorie) può essere valutata a qualsiasi età. I moduli più significativi sono i movimenti segmentali distali (mani e piedi) e le rotazioni longitudinali degli arti1.
b) l’uso funzionale della motricità, la cui valutazione privilegia le funzioni con significato neuroevolutivo.
Nel primo trimestre di vita sono di scarso interesse le funzioni più propriamente fetali e neonatali, quali ad esempio la marcia automatica, il grasp ed il Moro (impropriamente denominati “riflessi arcaici neonatali”), che sono destinate a recedere e assumono significato solo se permangono più a lungo e pertanto non sono incluse nelle schede.
 
Hanno invece maggiore significato le funzioni che andranno perfezionandosi nel tempo, come il controllo assiale antigravitario (capo e tronco), la capacità di portare gli arti sulla linea mediana e le mani alla bocca, quella di fermarsi per prestare attenzione.

Nel corso del primo anno di vita andranno poi valutate le funzioni per il controllo antigravitario, i passaggi posturali, gli spostamenti orizzontali, la verticalizzazione ed il cammino autonomo (gross motor), così come quelle per la manipolazione fine (fine motor). In presenza di una lesione del SNC é primitivamente colpita la capacità di produrre moduli di movimento e quindi il repertorio di motricità non funzionale, che sarà povero o francamente patologico fin dal momento in cui si manifesta la noxa patogena (come ad es. nelle paralisi cerebrali infantili). Tale situazione è ben evidente a partire dai 2-3 mesi di età. La motricità funzionale, cioè lo sviluppo motorio, in presenza di una ridotta o modificata disponibilità di moduli di movimento (mattoni), potrà essere ritardata e/o alterata.

Nella valutazione della Relazione sono compresi anche lo sviluppo del linguaggio, lo sviluppo cognitivo, psico-affettivo e sociale, che non abbiamo voluto separare data la loro stretta interazione. Anche per questi aspetti viene data massima rilevanza all’aspetto qualitativo. Ad ogni fascia di età vengono riportati i segni di allarme indici di sospetto di possibile disturbo dello sviluppo psicomotorio, che necessiteranno di una rivalutazione o di una eventuale valutazione specialistica per una loro più precisa definizione. Per decidere se il bambino è ‘da rivedere’ oppure se è da ‘considerare invio’ i criteri guida sono:
- l’età in cui viene effettuato l’esame rispetto ai tempi indicati: è infatti molto rilevante, ai fini di una valutazione complessiva, il fatto che la visita venga effettuata nelle fasi iniziali o finali delle fasce di età previste dai bilanci di salute
- mancato miglioramento alla rivalutazione dopo che specifiche attività di promozione dello sviluppo siano state consigliate ed attuate
- regressione di competenze (anche quando riferite dai genitori)
- presenza di più segni clinici sospetti " preoccupazione / segnalazione importante espressa dai genitori " competenza dei genitori e loro capacità di prendersi cura dei bisogni evolutivi del bambino.
M. Trabalza, A. Eliasova
Rivista Italiana online "La Care" Vol 5 No 2 anno 2016- pagina 21 - Avanti »