Rivista Italiana online la "Care"
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LA NASCITA DEL PADRE
A. Giustardi, A. Semjonova
L’attesa di un figlio porta l’uomo a ripensare al suo rapporto con il proprio padre in un viaggio a ritroso, non sempre facile, tra sentimenti e episodi della giovinezza e dell’infanzia?
La futura mamma riconsidera il proprio rapporto con la madre per decidere di seguirne il modello familiare o di prenderne le distanze?
I papà di oggi sono profondamente diversi da quelli delle generazioni precedenti? Un tempo il figlio rappresentava la continuazione della stirpe e il padre l’autorità. Oggi questi ruoli sono possono essere superati ma gli uomini faticano a trovare modelli di riferimento cui rifarsi.
Immaginare il padre che saranno diventa quindi più difficile…..
La sensibilità molto particolare e’ raffinata da Kafka, che rimase impressionata a vita dalla figura del padre…


L’allattamento è uno dei momenti della giornata che maggiormente caratterizzano l’interazione con il bambino in età neonatale sia in termini di tempo che in termini relazionali. Prendersi cura fisicamente del proprio piccolo, come pure nutrirlo sono aspetti importanti per la sopravvivenza del neonato.


Ma questi gesti sono prima di tutto nutrimento psicologico sia per il piccolo che per la madre stessa: allattare un figlio è un gesto che va al di la della semplice soddisfazione biologica del bisogno alimentare poiché implica un passaggio di elementi relazionali come il contatto fisico, l’abbraccio, il calore corporeo che creano un’intimità rassicurante, fonte di crescita psicologica ed emotiva oltre che fisica. Non è solo il piccolo a nutrirsi di queste molecole relazionali: anche la madre ne beneficia. Il suo corpo, che porta in grembo il feto che vive della sua stessa vita, diviene nicchia avvolgente in cui ospitare un essere distinto ma strettamente legato a lei: l’allattamento diviene un’occasione relazionale empatica, una confluenza sana e naturale.
Ma che posto occupa il padre? E’ una figura estranea nelle prime fasi della vita del neonato o assume una posizione importante sin da subito? In che modo la sua presenza è importante nella vita del neonato e per la neomamma così presa dall’occuparsi del piccolo nato? E’ possibile ipotizzare che il padre abbia un ruolo ed una funzione importante nella realizzazione della relazione con la madre- padre- feto- neonato?
Esistono poche ricerche in materia, la letteratura contempla raramente la paternità come funzione, oppure, se lo fa, la inserisce solo sullo sfondo, concentrandosi soprattutto sul suo ruolo sociale e collocandolo all’interno della relazione sicuramente in età successive a quella neonatale.
L’infant research ( Pediatrics, 2015) si è occupata molto poco del padre, si è concentrata soprattutto sulla relazione madre bambino: ad esempio nella Strange Situation (Ainsworth et al., 1978) i ricercatori si sono occupati dell'osservazione delle reazioni del bambino all’assenza della madre e alla sua ricomparsa in situazioni che tendono ad facilitare il comportamento di attaccamento tipico del bambino.

Gli stessi stili di attaccamento non contemplano il ruolo del padre nella costruzione della base sicura di cui parlano Ainsworth, Blehar, Waters e Wall nei loro studi: il comportamento di esplorazione e di gioco è basato unicamente sulla fiducia nella disponibilità emotiva del caregiver identificato con la madre.
Anche autori illustri come Winnicott, la Mahler , la Klein che hanno rivolto la loro attenzione allo sviluppo psicologico del neonato individuano eventualmente il padre come terzo che può influenzare, con la sua presenza o assenza, il clima relazionale in cui è immersa la famiglia, ma senza
A. Giustardi, A. Semjonova
Rivista Italiana online "La Care" Vol 5 No 2 anno 2016- pagina 23 - Avanti »