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IL DOLORE MAMMARIO IN UN GRUPPO DI NUTRICI: RACCOLTA DATI AD UN MESE DAL PARTO
A. Cavalcanti, E. Del Bo

Introduzione

Le maggiori autorità nel campo della sanità raccomandano l’allattamento al seno come unica forma di nutrimento per i neonati fino a 6 mesi. Nonostante la maggior parte delle donne inizi questo percorso, il fallimento dell’allattamento spesso è dovuto alle difficoltà incontrate piuttosto che ad una scelta materna.
Una delle difficoltà più comuni è il capezzolo dolente. Le ricerche dimostrano come il cattivo posizionamento del neonato durante l’allattamento o un attacco sbagliato del bambino al seno siano le principali cause di questo dolore.
Il dolore al capezzolo è un problema frequente nel corso dell’allattamento al seno ma è poco espresso dalla nutrice perché spesso ritenuto un aspetto intrinseco dell’allattare. Sicuramente è un disturbo che i professionisti non devono sottovalutare perché di fatto è una causa importante di insuccesso e di abbandono dell’allattamento nelle prime settimane dopo il parto. Bisogna inoltre considerare che questo problema incide anche indirettamente, interferendo con una gestione dell’allattamento esclusivo a richiesta e, infine, può essere un sintomo che segnala altri problemi in corso di lattazione.
Va però precisato che un certo grado di dolore, specie all’inizio della poppata, può essere un fenomeno normale nei primi sette giorni di vita, in sostanza nel momento dell’arrivo della montata lattea, quando i capezzoli si stanno ancora adattando agli stimoli e il riflesso di eiezione non è ancora ben “rodato”.
Se il neonato, quindi, viene attaccato al seno in modo corretto questo dolore iniziale non dovrebbe durare più di 1-2 giorni dopo il parto. Il perdurare del dolore al capezzolo dopo i primi giorni di vita richiede quindi una valutazione da parte del professionista. La maggior parte delle volte è causato da un attacco scorretto al seno: una volta corretto l’attacco il dolore cessa o diviene gradualmente più sopportabile.
Le possibili cause di dolore al capezzolo in corso di lattazione sono:
• Attacco inadeguato al seno materno
• Distacco del bambino dall’areola capezzolo senza previa interruzione del vuoto
• Pressione negativa di suzione persistentemente elevata (iperalgesia sine materia)
• Lingua collocata impropriamente (frenulo linguale corto)
• Pompe tiralatte scorrettamente usate
• Ragadi
• Candidiasi
• Irritazione al capezzolo da detergenti o medicamenti topici
• Eczema
• Psoriasi
• Malattia di Paget
• Fenomeno di Raynaud
• Bambino che serra le gengive (ad esempio nella fase di dentizione)
• Nuova gravidanza.

Nonostante alcune di queste cause siano molto rare, i professionisti sanitari che si occupano di allattamento al seno devono essere in grado di riconoscerle. Il loro intervento competente è fondamentale per risolvere le cause di dolore più comuni come l’attacco inadeguato al seno materno, il distacco del bambino dall’areola-capezzolo senza previa interruzione del vuoto, le pompe tiralatte scorrettamente usate e le ragadi.
L’attacco inadeguato al seno si corregge correggendo la posizione materna e del neonato durante l’allattamento. È importante che la madre stia comoda mentre allatta e si può prevenire lo scivolamento del bambino dalla posizione corretta utilizzando dei cuscini.
Lo stacco brusco del bambino dall’areola-capezzolo si manifesta qualora il distacco venga effettuato senza previa interruzione del vuoto: la madre si rende conto da sola della causa del dolore ma potrebbe non essere a conoscenza dell’opportunità di inserire semplicemente il suo dito in bocca al bambino.
L’uso scorretto di pompe tiralatte si verifica soprattutto in mancanza di supervisione da parte dei professionisti. E’ utile ricordare che le coppe da applicare devono essere di misura adeguata rispetto alle dimensioni e alla forma del capezzolo/seno. Inoltre la pressione negativa esercitata dalla pompa non deve essere eccessiva; infine è importante centrare correttamente il capezzolo nella coppa per evitare che durante la suzione venga forzato contro la parete della coppa.
Le ragadi del capezzolo sono dolorose e sono precedute il più delle volte da un progressivo traumatismo, con tendenza al sanguinamento. La convinzione che alcuni capezzoli siano più delicati di altri è da intendere come puro pregiudizio. Per la nutrice le ragadi sono a loro volta causa indiretta di altri problemi, in particolare di ingorghi e ridotta produzione di latte.
Vista l’elevata frequenza del dolore al capezzolo nelle donne che allattano e la natura di un fenomeno fisiologico come l’allattamento al seno, è inevitabile che le donne abbiano trovato nel corso dei secoli, nell’ambito dell’autocura e della condivisione femminile delle eventuali soluzioni, un’ampia gamma di trattamenti per le ragadi.
A. Cavalcanti, E. Del Bo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 6 No 3 anno 2016- pagina 19 - Avanti »