Rivista Italiana online la "Care"
Home sito | Copertina |Indice |            « Indietro Pagina [14] di 37 Avanti »

Valutazione logopedica del frenulo linguale corto (tongue-tie)
e funzioni orali nella prima infanzia
P. Andretta , A. Beghetto
Da quanto detto, si evince quindi che si tratta di un'anomalia anatomica che necessita, nella quasi totalità dei casi, di un trattamento inter e multidisciplinare. Tale approccio preventivo diviene la chiave vincente nella prevenzione – risoluzione di problemi morfo-funzionali legati al frenulo linguale. Le problematiche nella valutazione e terapia di queste alterazioni possono essere descritte nei seguenti punti:

1- Identificazione delle problematiche del frenulo linguale
2- Valutazione e misurazione del frenulo linguale
3- Classificazione del frenulo linguale
4- Quale terapia prioritaria: logopedia/chirurgia o viceversa?
5- Dopo la chirurgia è necessaria la terapia logopedica?


Scopo di questo lavoro è quello di proporre uno scambio professionale per attuare un lavoro sinergico interdisciplinare tra Pediatria, Ortodonzia, Foniatria, Logopedia e molte altre discipline coinvolte nelle problematiche del frenulo linguale corto e fibroso (anchiloglossia – tongue –tie). La maggior parte dei professionisti pensa che questo problema sia poco importante poiché un frenulo anchilosato non comporta gravi conseguenze. La letteratura è controversa su questo tema circa le difficoltà diagnostiche dovute alla mancanza di una specifica conoscenza e strumenti adeguati. La chirurgia, ad esempio viene indicata solamente quando la lingua, nel protruderla in fuori, si sdoppia o assume la forma a “cuore”. Risposte o informazioni imprecise, incoerenti a volte contraddittorie fornite ai genitori creano un ostacolo alla collaborazione interdisciplinare senza basi di esperienza e ricerca scientifica da parte dei professionisti coinvolti.
 
1.Identificazione delle problematiche del frenulo linguale

E’ necessario conoscere la normale morfologia per poter eseguire un corretto esame obiettivo. Il frenulo linguale è una sottile lamina tissutale di natura fibro-mucosa che collega la superficie ventrale della lingua con la mucosa del pavimento del cavo orale. Lateralmente al frenulo si evidenzia la vena sottolinguale e sopra questa, oppure lateralmente ad essa, vi è la piega fimbriata che scorre sino al pavimento della cavità buccale. Su entrambi i lati del frenulo linguale è visibile lo sbocco dei dotti escretori delle ghiandole salivari. Il frenulo presenta un’inserzione alveolare e un’inserzione linguale.
L’inserzione linguale può essere alla punta, e questa condizione patologica prende il nome di anchiloglossia, oppure poco lontano (meno di 2 cm) o molto lontano (più di 2 cm) dalla punta.
L’inserzione alveolare può essere marginale, cioè al colletto del dente apicale, cioè all’apice della radice del dente, sub apicale, cioè sotto l’apice del dente. Marchesan et all. dopo anni di osservazione e valutazione di tale anomalia sostengono che non ci si può basare sulla semplice osservazione del frenulo linguale o i movimenti della lingua. L’autrice propone il primo Protocollo di Valutazione del Frenulo Linguale con punteggi per l’età evolutiva ed adulta. (2002) Tale protocollo fornisce punteggi che aiutano i professionisti a identificare il livello di alterazione del frenulo e a correlare questa alterazione con le alterazioni delle funzioni orali. L’esigenza di osservare e di identificare tale anomalia anche nel neonato o nel bambino nei primi 12 mesi di vita ha reso possibile la messa a punto e la pubblicazione del Protocollo di Valutazione del Frenulo Linguale nei Neonati sec. Martinelli R Marchesan I. (2013) che ci permette di identificare alterazioni della “lingua legata” (Tongue Tie) anche nel neonato.
Tale test dovrebbe essere eseguito da professionisti qualificati dopo aver ricevuto un’adeguata formazione tecnica per garantire l’integrazione delle fasi di Screening, di Diagnosi e di Terapia.

Per eseguire il test - Linee guida generali

1.Posizionamento del neonato / bambino

Per eseguire il Test, molti autori, raccomandano di fare attenzione alla postura del bambino, richiedendo alla madre o al caregiver di sostenere il collo del neonato.
A questo proposito, altri autori, invece considerano una postura in posizione opposta sostenendo che il corretto posizionamento è quello di porre il viso del bambino verso la madre e il capo appoggiato sul lettino o direttamente sulle ginocchia del valutatore (Kotlow L. 2014).
P. Andretta , A. Beghetto
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 14 - Avanti »