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La Vitamina D(el) sole

A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
La terapia in questo caso prevede la somministrazione giornaliera di vitamina D per 8-12 settimane con 1000 UI/die sotto il mese di età, 1000-5000 UI/die tra 1 e 12 mesi e 5000-10000 UI/die nei pazienti di età superiore ad un anno.
Nel caso di scarsa compliance familiare si potranno prevedere dei boli di vitamina D per un apporto totale non superiore a 300.000-400000 UI.
Non è raccomandata la somministrazione di vitamina D > 300.000 UI.
Il bambino dovrà eseguire controlli periodici degli esami ematici con valutazione ad un mese (calcio, fosforo, fosfatasi alcalina), a tre mesi (calcio, fosforo, fosfatasi alcalina, magnesio, PTH, 25(OH)D, rapporto calciuria/creatininuria + esame radiologico), indi valutazione annuale di 25(OH)D.

Alla fine della terapia, con il raggiungimento della normalizzazione clinica, biochimica e radiologica, si dovrà eseguire mantenimento con vitamina D secondo il fabbisogno per l’età (400-1000 UI/die nel primo anno di età; 600-1000 UI/die > 1 anno).
Nel caso di ipocalcemia acuta con sintomatologia clinica (tetania e crisi convulsive), deve essere somministrato calcio gluconato 10% ev; nel caso di ipocalcemia asintomatica o normocalcemia, si dovrà invece associare vitamina D e calcio alla dose di 30-75 mg/kg/die in 3 dosi (SIPPS, 2015).  

Conclusione

• Il dosaggio sierico di 25-(OH)-D se è > 50 nmol/L (20 ng/mL), indica una condizione di sufficienza della vitamina D, mentre se < 25 nmol/L (< 10 ng/mL), questo è un segnale di grave carenza.

• Tutti i lattanti fino all’anno di età dovrebbero ricevere un supplemento orale di 400 UI/die di vitamina D.

• Sopra l’anno non ci sono chiare indicazioni per la supplementazione di vitamina D e l’ESPGHAN rimanda alle raccomandazioni nazionali.

I bambini/adolescenti dovrebbero seguire uno stile di vita adeguato con BMI normale e dieta sana con alimenti che contengono la vitamina D (pesce, uova, latticini).
La supplementazione dovrebbe essere presa in considerazione qualora presenti fattori di rischio: [pelle nera che vivono ad alte latitudini in inverno e primavera, terapie croniche (anticonvulsivanti, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici) o pazienti con patologie croniche (insufficienza epatica e renale cronica), che sono associate a malassorbimento (fibrosi cistica e malattie infiammatorie croniche, celiachia alla diagnosi), bambini con frequenti fratture e bassa densità minerale ossea] (Capriati T., et al., 2016).

Bibliografia

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A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
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