La Vitamina D(el) sole
A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
Nell’età compresa tra 1 e 18 anni, ad oggi come si evince dalla tabella IV (Tratta da SIPPS, 2015), non vi è accordo tra le società scientifiche sulle raccomandazioni inerenti la profilassi con la vitamina D in questa fascia di età.
Tabella IV: fabbisogno giornaliero di Vitamina D 1-18 anni (Tratto da SIPPS 2015)
In questo periodo della vita infatti entrano in gioco fattori importanti per il deficit della vitamina D, come ad esempio l’esposizione solare e/o la presenza di fattori di rischio Tabella V.
Tabella V. Condizioni a rischio di deficit vitaminico tra 1 e 18 anni di vita (Tratto da SIPPS 2015).
Soggetti di etnia non caucasica con elevata pigmentazione cutanea |
Ridotta esposizione solare o uso costante di filtri solari |
Regimi dietetici inadeguati (ad esempio dieta vegana) |
Insufficienza epatica cronica |
Insufficienza renale cronica
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Obesità |
Malassorbimenti (ad esempio fibrosi cistica, MICI, celiachia alla diagnosi, etc.)
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Malattie granulomatose (ad esempio tubercolosi)
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Terapie croniche: antiepilettici (fenobarbital, fenitoina), corticosteroidi per via sistemica, farmaci antiretrovirali, antimicotici per via sistemica (ketoconazolo)
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Fratture ricorrenti o condizioni associate a ridotta densità minerale ossea
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Immobilizzazione (paralisi cerebrale, malattie neuromuscolari)
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È necessario pertanto valutare prima le condizioni di rischio e lo stile di vita del paziente e successivamente se necessario dovrà essere somministrata una quantità giornaliera di vitamina di 600 – 1000 UI/die; nei casi di scarsa compliance, la somministrazione della vitamina potrà avvenire con somministrazioni intermittenti (dosi settimanali o mensili per un totale di 18000-30000 UI) dal 5°-6° anno di vita e soprattutto nell’adolescenza.
Si ricorda che nel paziente obeso la profilassi si esegue alla dose di 1000-1500 UI/die tra novembre ed aprile, se vi è ridotta esposizione solare la profilassi con la vitamina D dovrà essere eseguita epr tutto l’anno.
Anche i pazienti in terapia con farmaci anticomiziali, corticosteroidi, antifungini e antiretrovirali dovrebbero assumere una dose di vitamina D 2-3 volte superiore il fabbisogno raccomandato per l’età come viene esposto da Holick et al., 2011.
Secondo le linee guida i soggetti affetti da MICI e celliachia dovrebbero essere supplementato cpj dosi di vitamina D raddoppiate – triplicate (4000-6000 UI/die) rispetto a quella raccomandate nel resto della popolazione, per 6-8 settimane, indi con una dose di mantenimento 2-3 volte maggiore al fabbisogno per l’età (cioè 1000-1500 UI/die).
Il rachitismo è un disturbo dello sviluppo dello scheletro che compromette la formazione e la funzionalità delle ossa, interessa con maggiore frequenza i più piccoli, è “tipica” dell’infanzia.
I segni clinici sono:
• Cranio tabe
• Fronte olimpica
• Caput quadratum
• Ritardo di ossificazione della fontanella
• Platibasia occipitale
• Alterazioni dentarie (ritardata eruzione dentale, ipoplasia dello smalto, maggior presenza di carie)
• Braccialetto rachitico
• Caviglia rachitica
• Rosario rachitico per uno slargamento della giunzione condrocostale
• Petto carenato.
• Solco di Harrison
• Ginocchio varo o valgo
• Fratture “a legno verde”
• Ipotonia muscolare e mialgie
• Anemia ipocromica
• Alterazioni elettrolitiche (con positività ai segni di Chvostek e Trousseau)
A.C. Niespolo, A. Semjonova, L. Nosetti, C. Bonvicini, C. Verola, M. Agosti
Rivista Italiana online "La Care" Vol 9 No 3 anno 2017- pagina 18
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