Contatto pelle a pelle, allattamento al seno e rooming in:
effetti sul calo ponderale nel neonato sano a termine
Indagine retrospettiva nell’Unità Operativa di Pediatria dell’Ulss 7
G. Malvestio, A. Bortolini, V. Maria Bombace, M. Corso, C. Peruzzo
Infine è emerso che per la quasi totalità delle diadi di Vittorio V. è applicato il modello di rooming in, se non in casi particolari, quali ipotermia neonatale, problemi materni, monitoraggio del neonato e rifiuto della madre.
Modelli assistenziali a confronto
Analizzando la possibile associazione tra dimissione in crescita, calo o fermo peso e le variabili raccolte, sono emerse alcune relazioni statisticamente significative.
Relativamente alle caratteristiche delle madre e del parto, i neonati di mamme multipare hanno più probabilità di essere dimessi in calo (dalla comunicazione quotidiana con le madri si potrebbe ipotizzare che la mamma multipara sia gravata da stanchezza psico-fisica e da ansia per la gestione familiare); i neonati di madri sottoposte ad anestesia generale invece hanno maggior probabilità di essere in fermo peso al momento della dimissione, in quanto il dolore e lo stress materno possono ostacolare l’inizio dell’allattamento al seno (32).
Rispetto al neonato, l’ittero fisiologico porta ad una maggior probabilità di dimissione in calo in linea con la letteratura, nella quale si conferma un’associazione tra calo di peso e iperbilirubinemia (9).
I neonati fino al secondo giorno di degenza presentano un peso prevalentemente in calo, rispecchiando la fisiologia della crescita del neonato, la quale avviene generalmente dopo 2-3 giorni dalla nascita (1-2). Infatti, dal 3° giorno di degenza, il peso risulta essere in crescita per il 65,1% dei neonati; in 4° giornata per il 90,6%.
Dalle associazioni tra l’entità del calo ponderale e le medesime variabili emergono ulteriori relazioni statisticamente significative: i nati da madri con età ≥36 anni hanno probabilità di avere un calo ponderale superiore rispetto alle altre fasce d’età; allo stesso modo anche i nati da parto cesareo o distocico vaginale.
In riferimento al contatto pelle a pelle, i neonati che subito dopo la nascita sono stati separati dalla madre o che sono stati messi a contatto almeno dopo 60 minuti hanno avuto un calo di peso superiore. Ciò rispecchia quanto rilevato in letteratura e si può quindi sostenere che il contatto favorisce l’aumento del peso (4-5,15).
Affrontando il tema dell’allattamento, i neonati alimentati sia con latte materno che artificiale hanno avuto mediamente un calo ponderale superiore (nell’allattamento misto non è possibile un’esatta quantificazione del latte assunto, pertanto si corre il rischio da un lato di non somministrare latte artificiale a sufficienza e a garantire il fabbisogno, e dall’altro di ridurre il tempo di suzione al seno e pertanto la sua attiva funzione).
In questa indagine, il modello di rooming in ha particolare influenza sul calo di peso del neonato durante la degenza; infatti, diminuisce il calo di peso del neonato, favorendo inoltre il recupero del peso alla dimissione (17,33).
CONCLUSIONI
Dall’analisi svolta emerge che il rooming in favorisce il benessere del neonato, in quanto facilita il recupero del peso dopo il calo ponderale (17,33); ciò risulta essere un obiettivo comune dell’erogazione della miglior pratica clinica fondata sulle più aggiornate evidenze scientifiche.
Sarebbe pertanto opportuno prestare attenzione a tutte le circostanze che condizionano negativamente tale pratica, causando quindi un calo di peso significativo dei neonati e un potenziale fallimento dell’allattamento al seno.
Impegno giustificato, in quanto l’allattamento al seno porta a molti effetti positivi nel neonato quali lo sviluppo cognitivo, gastrointestinale e immunologico (4).
I neonati maggiormente a rischio risultano essere: i nati da mamma multipara o sottoposta ad anestesia generale; gli affetti da ittero; i dimessi precocemente; i figli di madri con età ≥36 anni; i nati da parto distocico; i neonati che hanno mantenuto un contatto pelle a pelle per più di 120 minuti o per cui è stato avviato dopo 60 minuti e gli allattati parzialmente al seno.
In tali circostanze è opportuno valutare la programmazione di controlli dopo la dimissione entro 5-7 giorni (4).
I principali risultati dell’indagine si allineano alle evidenze internazionali e dimostrano un beneficio nel: incentivare il contatto pelle a pelle prima di 60 minuti dalla nascita, anche in caso di parto cesareo (6,14) e per di più durante e dopo la degenza (10); favorire l’allattamento a richiesta (4); monitorare con più attenzione il calo ponderale e l’allattamento con programma di follow-up dopo la dimissione.
G. Malvestio, A. Bortolini, V. Maria Bombace, M. Corso, C. Peruzzo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 9 No 3 anno 2017- pagina 28
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