Influenza del taglio cesareo su bonding ed emozioni materne
F. Volpe, L. Giliberti, G.Soldera, A. Giustardi, R. Maione, G. Straface, V. Zanardo
Divisione di Medicina Perinatale, Policlinico Abano Terme, Abano Terme, Italy
La percentuale di bonding alterato (score ≥2) era del 11.21% (n = 47) nel gruppo vaginale e di 20.70% (n =32) nei cesarei, con una significatività del 0.005. Andando a scomporre le due tipologie di taglio cesareo, il gruppo d’urgenza (n = 19, 23.45%; p <0.006 vs vag.) presentava un bonding maggiormente alterato rispetto al gruppo elettivo (n = 13, 17.80%).
Rispetto alle mamme che partorivano per via naturale, le mamme che affrontavano un cesareo presentavano valori totali medi del test più alti (0.50 ± 1.05 vs 0.76 ± 1.35; p =0.01). Inoltre provavano minor Gioia (0.07 ±0.26 vs 0.15 ±0.35; p = 0.002), maggior Delusione (0.02 ± 0.16 vs 0.09 ± 0.35; p = 0.008) e Dispiacere (0.06 ± 0.25 vs 0.11 ± 0.35; p = 0.07).
Nel dettaglio, le madri sottoposte ad un cesareo d’urgenza presentavano punteggi significativamente più alti nelle sottoscale Gioia (0.18 ± 0.39; p. =0.005 vs vag), Delusione (0.14 ± 0.45; p =0.001 vs vag) e in modo marginale Dispiacere (0.12 ±0.36; p =0.07 vs vag)
Discussione
Questo studio ha indagato l'influenza della modalità di parto, vaginale o cesareo, sulle emozioni e il bonding della madre verso il suo bambino, attraverso lo strumento del MIBS (Taylor et al., 2005), somministrato all'inizio del puerperio. Il punteggio del bonding è risultato significativamente più basso nelle donne che hanno subito un cesareo d’emergenza, rispetto alle madri che hanno partorito per via vaginale o con taglio cesareo elettivo.
Questi risultati supportano l'idea che le madri la cui tipologia di parto è cambiata durante il parto vaginale, devono affrontare nel puerperio un carico psicologico pesante che modifica in modo significativo i sentimenti verso il loro bambino appena nato. In particolare, l’inaspettata emergenza chirurgica, suscita emozioni negative come delusione e affievolimento della gioia e, in misura minore, dispiacere. Tali sentimenti avrebbero così un impatto sui meccanismi di bonding con il proprio neonato, inteso, come definito dallo stesso Taylor, “ciò che una mamma sente nei confronti del suo bambino”.
Il rapporto tra modalità di parto e bonding è complesso [11-13], non del tutto compreso, ed è forse bidirezionale (cioè, le emozioni materne potrebbero causalmente interferire con travaglio, mentre il fallimento del parto vaginale esitato in cesareo potrebbe contribuire ad alterare i processi di bonding). Non è quindi chiaro quanto e se il sentimento materno verso il bambino influenzi la modalità di parto, o la modalità di parto provochi un alterato bonding madre-bambino. [17,18]
Inoltre, in studi precedenti non è sempre riportata la distinzione tra cesareo elettivo o d’urgenza.[6]
Nonostante, poi, altre ricerche sostengano l’idea che la modalità di nascita chirurgica possa avere un impatto negativo sul bonding madre-figlio [5,6], queste tengono in scarsa considerazione i fattori psicosociali ed emotivi del puerperio.
Il nostro disegno di studio ha invece indagato, in modo chiaro e definito, l’influenza della modalità del parto sul bonding, in maniera precoce nel puerperio, permettendo così di trarre conclusioni chiare e orientate nel tempo.
Riteniamo che il nostro sia il primo studio ad esaminare separatamente i fattori psicosociali e chirurgici (cesareo elettivo o emergente), come elementi correlati nel bonding madre-bambino. Nonostante esistano prove che dimostrano che la nascita non vaginale o traumatica può rendere difficoltoso il bonding, nel nostro studio il bonding e le emozioni delle donne che partorivano con parto cesareo differivano in modo significativo solo se il parto era atteso e aspettato come vaginale, suggerendo che l’esperienza di nascita chirurgica relativa al legame madre-bambino può essere più complessa di quanto semplicemente identificato dalla modalità di nascita chirurgica o vaginale. [6,7]
Lo strumento di misura di un concetto complicato come il bonding madre-neonato può presentare ancora una sfida, poichè ci sono molte incongruenze nel modo in cui il bonding è attualmente misurato. Sono disponibili diversi strumenti per esaminare la risposta emotiva di una madre verso il suo bambino. [10] Degno di nota per la sua ampia possibilità di utilizzo è il Mother-To-Infant Bonding Scale (MIBS, Taylor et al., 2005). [14,15]
Questo studio presenta alcune limitazioni. In primo luogo, le donne di questo campione che vivono in una zona industrializzata del Nord-Est d'Italia con bassa e tarda fertilità, non è un campione rappresentativo di donne che subiscono nascita chirurgica in altri paesi industrializzati. [19] Il nostro disegno di studio, inoltre, non ha consentito l'esame del rapporto di causa ed effetto tra fattori prenatali psicosociali o emotivi, la tipologia di parto, ed il bonding, poichè la maggior parte delle variabili sono stati misurate in misura trasversale a 2 giorni dopo il parto. [20]
In conclusione, in questo studio è emerso come le donne che subiscono un parto chirurgico in corso di travaglio di parto atteso come vaginale, devono affrontare anche la possibilità di un affievolimento del bonding, un sentimento di gioia alterata, delusione e, in misura marginale, dispiacere. Da ciò risulta centrale come le ricerche future sul bonding prendano in considerazione le modalità di parto e i loro effetti, se necessario.
F. Volpe, L. Giliberti, G.Soldera, A. Giustardi, R. Maione, G. Straface, V. Zanardo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 10 No 4 anno 2017- pagina 22
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