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Update: Disturbi Respiratori nel Sonno in età infantile
SINDROME DELLE AUMENTATE RESISTENZE DELLE VIE AEREE SUPERIORI (UARS)

L’UARS (Upper Airway Resistance Sydrome) viene definita come una condizione caratterizzata da aumentata resistenza delle alte vie aeree, come pure da un aumentato lavoro respiratorio durante il sonno con russamento, frequenti microrisvegli elettroencefalografici, associati talvolta ad incubi e a riduzioni anomale della pressione esofagea (pressione intratoracica), sintomi diurni quali respiro rumoroso, eccessiva sonnolenza, riduzione delle funzioni neurocognitive, frequenti infezioni delle vie aeree e ritardo di crescita.
In questi piccoli pazienti sono spesso presenti anche scarsa rendimento scolastico e posizioni anomale durante il sonno, per migliorare la performance respiratoria nel vincere le resistenze.
La polisonnografia (PSG), diversamente dall’OSAS, mostra russamento, senza significative apnee ostruttive, né una riduzione della saturazione periferica di ossigeno al di sotto dei valori normali.
La diagnosi può essere effettuata mediante misura della pressione endoesofagea durante la polisonnografia. Si tratta di un canale aggiuntivo che, tramite un catetere posizionato in esofago, permette di registrare i picchi di pressione di fine inspirazione e quindi lo sforzo respiratorio.
In questo modo si ottiene una misura indiretta dell’ostruzione al flusso aeree (Guilleminault C., et al., 2001).

SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO (OSAS)

La prima descrizione dettagliata della patologia risale al 1976, per merito di Guilleminault, che analizzò otto bambini con diagnosi polisonnografica di OSAS, compiendone inoltre una dettagliata descrizione del quadro clinico (Guilleminault C., et al, 1976; Guilleminault C., et al., 1981; Guilleminault C., et al, 2001; Huang Y.S., et al., 2017).
L’OSAS è un disturbo respiratorio caratterizzato da ripetuti episodi di completa e/o parziale e/o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, generalmente associati ad una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue al di sotto di 90-92% e/o ipercapnia (Nespoli L., et al, 1998).
L’OSAS è egualmente rappresentata nei 2 sessi.
Diversi studi epidemiologici pervenuti in letteratura riportano una prevalenza alquanto variabile secondo Ogden C.L., et al., 2000, ha una prevalenza 0,7%-10,3% nei bambini senza altre patologie associate, mentre secondo uno studio di Marcus C.L., 2012, si stima tra l'l% e il 5,7%, rendendo l’OSAS una patologia piuttosto comune.
Tale variabilità è attribuibile all'eterogeneità delle popolazioni studiate, alla mancanza di dati polisonnografici standardizzati, nonché alle diverse definizioni utilizzate per la diagnosi.
L’OSAS colpisce tutte le età, è più frequente nell’etnia afro-americana rispetto a quella caucasica, e si distribuisce equamente tra maschi e femmine, eccetto negli adolescenti, ove è maggiore l’incidenza negli individui di sesso maschile (American Academy of sleep Medicine 2005).
Il picco d'incidenza è tra i 3 e i 6 anni, periodo in cui vi è una maggiore crescita del tessuto linfatico nelle alte vie aeree, in relazione alla struttura cranio-facciale.
Questo aumento sarebbe uno dei fattori maggiormente responsabili dell’incrementato rischio di ostruzione delle alte vie aeree (American Academy of Pediatrics, 2012).
La sindrome nel bambino, nonostante presenti alcune analogie con quella adulta' può definirsi un’entità a sé, tanto che la definizione e i criteri utilizzati per la diagnosi di OSAS nell’adulto non sono applicabili in età pediatrica (Carrol J.L., et al., 1992; Rosen C.L., 1992).

L’OSAS presenta due picchi di incidenza il primo nell’età del gioco e il secondo in quella adolescenziale (Nespoli L.F., et al., 2009).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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