Il sorriso in periodo perinatale
Inizialmente il bambino risponde ad uno stimolo uditivo, successivamente la produzione del sorriso è legata ad uno stimolo auditivo e visivo e solo in seguito il sorriso avviene solo a seguito di uno stimolo visivo.
Specialmente durante il primo mese di vita, se un bambino, mentre dorme o è in uno stato di sonnolenza,viene sollecitato a livello uditivo da un suono ad alto volume, anche della voce umana, si possono osservare dei sorrisi.
Dopo il primo mese di vita, il sorriso è facilmente sollecitato da uno stimolo visivo che può essere il contatto visivo con la madre. A questa età il bambino, in stato di veglia attiva, incrementa di molto la produzione dei sorrisi e questi avvengono principalmente come risposta uditiva alla voce umana, o agli stimoli visivi, in particolar modo al volto umano soprattutto se statico e ciò avviene fino a circa tre mesi di età. La teoria cognitiva sostiene che mentre il sorriso neonatale produce una riduzione dell’arousal a livello psicologico, il sorriso del lattante coinvolge una riduzione della tensione modulata a livello cognitivo o psicologico. E’ l’emergere della “significanza” di uno stimolo visivo e non la percezione fisica dello stimolo che causa il sorriso.
A supporto di questa tesi il fatto che, così come un lattante incomincia ad essere maggiormente capace di effettuare una rapida ricognizione di uno stimolo più complesso -e ciò avviene entro il primo mese di vita- la latenza del sorriso decrementa.
Questa sorta di differenziazione cognitiva è anche rilevante nell’emergere del sorriso sociale, che appare in un periodo della fase dello sviluppo in cui il bambino dedica meno tempo al sonno e più alla veglia attiva.
Lo stato di veglia attiva facilita l’interazione ed è momento in cui il bambino occupa la maggior parte tempo guardando il volto della persona di riferimento, che in genere è la madre.
Il periodo in cui emerge il sorriso sociale, ovvero tra 1 e 2 mesi di età, è anche caratterizzato dallo sviluppo di nuovi schemi di attenzione visiva. Ad un mese di vita lo sguardo è concentrato principalmente sui margini del volto, e sugli occhi; a due mesi,
l’attenzione visiva è concentrata sul contorno del volto, sugli occhi e sulla bocca, e questo suggerisce che la maggior attenzione riservata alle diverse parti del volto possa stimolare e facilitare la comparsa del sorriso sociale.
Il sorriso sociale, quindi, emerge tra le 4 e le 6 settimane dalla nascita ed inizialmente è prodotto mentre il bambino guarda un genitore: l’età sembra essere concomitante allo sviluppo di un determinato livello neurologico.
Nei bambini nati prematuramente l’età della comparsa del sorriso sociale è adeguata alla corrispondente età gestazionale. Le madri di questi bambini, offrono resoconti in cui la comparsa del sorriso sociale risulta anticipata di alcune settimane, rispetto ai resoconti del personale esperto in codifiche facciali. I genitori in genere ricevono un senso di appagamento dai primi sorrisi sociali dei loro bambini, si sentono ricompensati da notti insonni e momenti di difficoltà nel prendersi cura del neonato.
Nel primo mese di vita postnatale il bambino concentra lo sguardo sul volto della madre o altrove senza sorridere. Nel secondo mese emerge il sorriso sociale, preannunciato da un periodo di concentrazione: parecchi secondi di corrugamento della fronte e di sguardo fisso sul volto della madre sono seguiti dal rilassamento della fronte, fattori che portano a pensare ad una ricognizione cognitiva, e quindi compare il sorriso.
L’approccio cognitivista considera la concomitanza di questi elementi come l’emergere del sorriso sociale, l’approccio dei sistemi dinamici indicano, in modo complementare, che l’attivazione dell’evento attenzione/connessione concomitanti col sorriso possano aprire uno spiraglio per la comprensione dello sviluppo e della nascita dei primi sorrisi.
Lo sviluppo del sorriso sociale: 2- 6 mesi
Il sorriso sociale si sviluppa prioritariamente durante l’interazione. Il periodo tra i 2 ed i 6 mesi è tra i più intensi per quanto riguarda lo sviluppo delle emozioni.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
22