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Storie speciali di allattamento e donazione
dove gli effetti positivi appaiono particolarmente pronunciati. Tuttavia, mentre esistono forti evidenze sui rischi del non allattamento e le linee guida16,17 nazionali e internazionali raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per 6 mesi e complementare fino a 2 anni, gran parte dei neonati gemelli e dei neonati prematuri non riceve il giusto quantitativo di latte dalla propria mamma e i tassi di alimentazione con latte materno o al seno è ancora del tutto insoddisfacente. Ciò è legato in gran parte all’inesperienza delle madri, associata all’insufficiente conoscenza delle stesse sul tema dell’allattamento, nonchè la convinzione che una donna non abbia abbastanza latte per alimentare esclusivamente due o più gemelli o non possa essere in grado di alimentare solo con il suo latte un neonato prematuro. Opzioni aggiuntive per evitare l’alimentazione con latte formulato, sono rappresentate dal latte ottenuto dalla spremitura del seno e l’uso del latte donato. L’attacco al seno precoce per i gemelli e la spremitura precoce e sistematica del seno in caso di parto prematuro sono i primi passi fondamentali per la riuscita dell’allattamento. Quest’ultima è condizionata dall’esistenza di un adeguato supporto18,19 da parte del personale sanitario coerente e motivato, che deve basarsi su una diffusa informazione delle madri prima del parto sul tema dell’allattamento, dal contatto skin to skin precoce e continuato (diffusa pratica del marsupio per i pretermine) con i neonati e il sostegno sia durante il ricovero che dopo la dimissione (compliance familiare e sul territorio). Quando le donne vengono correttamente edotte, così da diventare consapevoli degli importanti benefici che il latte materno garantisce ai propri figli, e sostenute nelle prime fasi dopo il parto così come nelle epoche successive, sviluppano una tale motivazione e convinzione dell’importante opportunità da dare ai loro neonati più fragili, come lo sono i prematuri ma anche i gemelli, da raggiungere delle performance addirittura eccezionali come nei casi descritti.
Nel report 1 la madre dei gemelli aveva già in sè la convinzione di poter allattare i propri figli, anzi era un suo desiderio fortissimo e la circostanza della prematurità (VLBW) oltre che della gemellarità non è stato visto da lei come un limite importante alla realizzazione dell’obiettivo dell’allattamento. Anzi, si è sempre dimostrata particolarmente recettiva agli imput che provenivano da noi a proposito dell’alimentazione dei suoi due piccoli gemelli con il suo latte ed è stata più che responsiva alle indicazioni da noi fornite sul protocollo da seguire per favorire l’allattamento. Si è accorta ben presto che più stimolava il seno (spremitura, attacco dei neonati quando possibile) più la produzione ne beneficiava tanto da voler donare da subito, grazie anche alla precoce e puntuale comunicazione circa questa possibilità, alla BLUD che, peraltro, è parte integrante della TIN. Anche la condizione di poter stare vicino ai piccoli sempre, grazie alla disponibilità di alloggio delle madri dei prematuri in un locale adiacente alla TIN, ha rappresentato un fattore favorente, pur solo in presenza di una motivazione importante spontanea della madre. Noi crediamo che questo sia il segreto per il successo dell’allattamento: riuscire a sviluppare nelle mente e nell’animo delle future madri la convinzione profonda dell’opportunità, se non della necessità, di fornire latte materno ai neonati a rischio e, nel caso specifico, i fattori di rischio erano doppi trattandosi di gemelli prematuri. Quale sia il modo per raggiungere questo obiettivo è una questione tutta ampiamente da studiare. Del resto è recentissima un’interessante review della Cochrane (20) che si è occupata proprio del sostegno e supporto alle madri di gemelli per l’allattamento. In premessa si afferma che mentre per i neonati sani a termine è stato dimostrato che il supporto e l’educazione in tema di allattamento al seno rappresentano una efficace strategia per il miglioramento della durata dell’allattamento, non esiste nessuna evidenza circa gli interventi dimostrati efficaci per il supporto delle madri di gemelli.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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