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Verso l’infinito e oltre!
Come l’allattamento al seno ci protegge per tutta la vita!
Quindi come poter ripristinare e promuovere l’allattamento al seno?
Sicuramente agendo su tutti i livelli della Comunità, ricordandoci che, secondo il sociologo Tönnies, la comunità siamo noi e nasce dalle interazioni interpersonali e dalle relazioni sociali in cui vi è influenza reciproca tra le parti, infatti la comunità è una variabile dinamica che cambia con gli individui e il contesto storico.
Ma per favorire questo cambiamento occorre rompere la catena dell’Abitudine che ci fossilizza nelle pratiche non aggiornate e non EBM.
Ciò è possibile soltanto se si opera in un clima pacifico, di collaborazione tra le varie figure che si occupano di allattamento, in cui si agisce per ottenere il massimo beneficio in termini di salute globale, considerato che l’articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che la salute oltre ad essere un diritto fondamentale dell’individuo, è anche interesse della collettività.
Dunque per favorire il ritorno della cultura pro allattamento bisogna partire dall’analisi dei fattori influenzanti l’allattamento al seno.
Da individuare non esclusivamente nelle problematiche fisiche, come ragadi o ingorghi, che se trattati in tempo e correttamente non pregiudicano l’esito dell’allattamento al seno; ma soprattutto da ricercare in ambito psicologico, sociale ed ambientale, che possono avere effetti negativi deterrenti più gravi sull’allattamento.
Infatti, il retaggio culturale e familiare ha un effetto temprante a livello epigenetico ed a conferma di ciò, sono stati condotti da Micheal Meaney alla McGill University a Montreal, degli esperimenti, su dei topi, inquadrati sulle relazioni materne e ambientali nelle prime fasi dello sviluppo.
Si evince che i ‘Cuccioli di ratti allevati da madri “poco premurose” mostravano rispetto a cuccioli di ratti allevati da madri “premurose”, una ipermetilazione a livello della citosina e degli istoni del promotore del gene del recettore per i glucocorticoidi dell’ippocampo.
Questi animali nel corso dello sviluppo, presentavano un’alterazione di risposta allo
stress e cosa ancora più importante le femmine allevate da madri poco premurose presentavano lo stesso epigenoma che le portava a ripetere il comportamento poco accudente delle madri.
Nei cuccioli ben accuditi l’aumento a livello cerebrale della serotonina determinava l’aumento di un fattore di trascrizione cellulare (NFGI-A) che attivava (tramite la diminuzione della metilazione del DNA e l’aumento dell’acetilazione) il gene che comanda la produzione dei recettori per il cortisolo: il risultato erano animali con un efficiente sistema dello stress (ipotalamo-ipofisi-surrene).
Infine che sia il comportamento materno a indurre la segnatura epigenetica e non una semplice predisposizione genetica è stato sperimentato dal fatto che quando i cuccioli nati da madre premurosa venivano fatti allevare da madri poco premurose, nel loro ipotalamo si registrava la metilazione del gene per il GR e quindi quest’ultimi si comportavano come i cuccioli nati da madri poco premurose.
Ciò significa che un semplice comportamento e quindi una interazione con l’ambiente cambia e modifica l’espressione genica recettoriale influendo sulla cura della prole e, allargando il quadro, sulla sopravvivenza della specie stessa a lungo andare.

Da ciò si evince come il comportamento dell'allattamento al seno tende ad acquisirsi e trasmettersi da madre a figlia, ma non è l'unico fattore che incide sull'esito.
Infatti gli psicologi sociali tra cui Festinger, Schachter e Back hanno potuto studiare gli effetti della prossimità e della semplice esposizione, mettendo in evidenza come la vicinanza fisica favorisca una sensazione di familiarità e di sicurezza che permette lo sviluppo di relazioni tra le parti e la relativa influenza reciproca.
Quindi per facilitare la diffusione della cultura pro allattamento sarebbe opportuno agire su tutto ciò che gravita attorno alla madre.
In che modo?
Sicuramente fornendo il giusto sostegno all'insegna delle buone pratiche EBM e nel
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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