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Update: Disturbi Respiratori nel Sonno in età infantile
La restante parte del sonno è chiamata sonno nonREM (n.REM) e viene raggiunto gradualmente, passando dallo stato di sonno leggero (1° stadio n.REM) a quello di sonno profondo (2°, 3°, 4° stadio). Durante questi stadi si verifica:

- Progressiva riduzione del tono muscolare con rallentamento del respiro e dell’attività cardiocircolatoria (sonno calmo)

- Non si percepiscono movimenti oculari (sonno n.REM) e l’elettroencefalogramma mostra caratteri di omogeneità e progressivo rallentamento con comparsa e persistenza di onde rapide fusiformi (spindless) e onde lente caratteristiche (humps), sincrone e ripetitive (sonno sincrono) (Tabella II).

Il sonno n.REM è quindi: sonno calmo e sincronizzato.

Tabella II: Sonno nREM (Tratto da Medico e Bambino: Cordelli F.,1997).

Per una valutazione del sonno, è necessario effettuare un elettroencefalogramma con contemporanea registrazione (poligrafica) dell’attività cardiaca e respiratoria, derivata dal torace, dall’addome e dal naso, dei movimenti dei bulbi oculari e muscolari, della saturazione di ossigeno (Figura 3). (Cordelli F., 1997)

I Disturbi respiratori nel Sonno (DRS) in età infantile costituiscono motivo frequente di consultazione pediatrica. Questi disturbi possono costituire un’entità primaria oppure essere associati a un disturbo organico (asma, obesità) o psichiatrico (disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbi d’ansia o dell’umore).


Figura 3: Polisonnigrafo E-series









La presentazione clinica è variabile.
Nella prima infanzia predominano problemi legati alle difficoltà di addormentamento e ai risvegli frequenti, le parasonnie (ad esempio pavor notturno o risvegli confusionali) o i disturbi respiratori del sonno (ad esempio sindrome delle apnee ostruttive); successivamente possono comparire con più frequentemente disturbi legati alla scarsa igiene del sonno, disturbi del ritmo circadiano e disturbi del movimento correlati al sonno (sindrome delle gambe senza riposo) (Bruni O., 2015).

FISIOPATOLOGIA DEL SONNO


Il respiro è l’unico sistema in natura che ha un duplice controllo, questo lo rende estremamente affascinante da studiare. Fino al 2003, con l’introduzione della RNM funzionale, non si conoscevano precisamente le aree corticali coinvolte nel controllo volontario del respiro (McKay J., et al. 2003). In veglia è possibile controllare il respiro e modificarne la frequenza per mezzo dell’azione delle aree motorie della corteccia cerebrale che inviano stimoli ai muscoli respiratori ed al diaframma. La respirazione pertanto avviene normalmente in modo autonomo, senza il controllo della volontà. Il controllo automatico dei muscoli striati respiratori è regolato dai centri sotto-corticali, dal tronco cerebrale e dal cervelletto.
Il controllo dei muscoli lisci, involontari è regolato dal sistema nervoso autonomo regolato dall’ipotalamo e da altri centri nervosi.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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