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Assistere ed educare:
Da queste percentuali si evince che la maggior parte delle donne ha allattato al seno (55,5% in media), ma per una durata inferiore ai 6 mesi. Le ragioni che hanno portato alla scelta di un allattamento artificiale sono state principalmente la scarsa produzione di latte (33% e 45%), seguito da patologie del neonato (33% e 27%), materne (14% e 18%) e desiderio della madre (13% e 9%). La stessa motivazione (latte insufficiente 50% e 62%) si trova nelle donne che hanno interrotto l’allattamento prima dei 6 mesi (59% e 54%), seguita da un apparente rifiuto del seno da parte del neonato (37% e 25%) e da motivazioni lavorative. Si denota, pertanto, una difficoltà piuttosto marcata per quanto riguarda l’allattamento.

Abbiamo poi indagato cosa ne pensassero le donne dell’assistenza ricevuta in ospedale e delle norme ospedaliere (presenza del nido, assenza di rooming in).

Dai primi due grafici si evince una forte differenza di opinioni tra le donne seguite e le donne non seguite.
Nel gruppo delle donne seguite, infatti, c’è una percentuale piuttosto significativa di donne che si ritengono soddisfatte dell’assistenza ricevuta, sia per quanto riguarda le informazioni ricevute, ritenute esaustive dal 90% delle donne (contro solo il 38% delle donne non seguite), sia per l’empatia con cui sono state accolte le insicurezze e i dubbi dal personale (85% contro il 24% delle donne non seguite).
È poi emerso che la maggior parte delle donne hanno ritardato la prima poppata a diverse ore successive al parto, pratica totalmente sconsigliata dalle linee guida e dall’OMS.
Non si presentano differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda l’opinione che le pratiche ospedaliere, quali l’assenza di roaming in, mal si conformino ad un ambiente adeguato alla promozione dell’allattamento al seno.
L’indagine si è poi incentrata sulla modalità e frequenza delle poppate, allo scopo di individuare le donne che effettuano un numero esiguo di poppate e con una frequenza ridotta e che quindi sono a rischio per una stimolazione non sufficiente del seno e, pertanto, di una scarsa produzione di latte.

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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