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Assistere ed educare:

Da questi grafici si evince che per quanto riguarda la modalità delle poppate, è la modalità “a richiesta” ad avere la maggiore prevalenza, in entrambi i gruppi, sebbene la percentuale sia più alta nelle donne seguite (90% e 65% nell’altro gruppo). C’è una percentuale maggiore di donne che non utilizzano questa modalità nel gruppo delle donne non seguite (35% e solo 10% nelle donne seguite) e principalmente perché è stato consigliato loro di allattare ogni 2\3 ore. Queste donne sono a rischio per un’interruzione precoce dell’allattamento in seguito a una scarsa stimolazione della mammella e per l’insorgenza di ingorghi mammari.
L’allattamento pelle a pelle è scarsamente praticato, con un lieve incremento solo nelle donne che hanno ricevuto assistenza (33% contro il 18% delle donne non seguite).
Nel grafico successivo si evince che la motivazione principale è la scarsa privacy concessa dalla struttura e dal personale, seguita da una non conoscenza della pratica e dal disagio personale della madre.
Abbiamo poi indagato le caratteristiche delle poppate, per quanto riguarda durata frequenza, posizioni e comportamento del bambino, per individuare eventuali differenze tra i due gruppi presi in esame e l'influenza dell'assistenza ostetrica.
Si evince una certa differenza tra i due gruppi per quanto riguarda la durata e la frequenza delle poppate. Nel gruppo delle donne non seguite, molte donne effettuano poppate molto brevi, con una durata inferiore o pari a 15 minuti (68%) e solo una piccola percentuale (17%) effettua poppate che durano fino a che il neonato lo desidera. Le percentuali risultano essere invece invertite nelle donne che hanno ricevuto assistenza, in cui la prevalenza maggiore è rappresentata dalle donne che allattano fino a che il bambino lo richiede (46%).
Non risultano esserci differenze particolarmente significative per quanto riguarda la frequenza delle poppate. Si presenta solo una percentuale lievemente maggiore di donne che effettuano più di 8 poppate nel corso della giornata nel gruppo delle donne seguite (20%). Il risultato è influenzato dall’assenza di poppate notturne.
La posizione maggiormente utilizzata è quella a culla (58% non seguite, 37% seguite), tuttavia c’è una maggiore variabilità nelle donne seguite, in cui c’è una buona percentuale di donne che utilizzano la posizione in decubito laterale (29%) e distese a pancia in su(27%) e compare anche la posizione a rugby (4%), utilizzata principalmente tra le donne che hanno avuto dei gemelli.
Abbiamo anche chiesto alle donne come si comportano i loro neonati dopo la poppata effettuata allattando esclusivamente al seno, allo scopo di indagare il comportamento del neonato che potrebbe dare segni di una nutrizione non adeguata. Nel gruppo delle donne che non hanno ricevuto assistenza c’è una percentuale significativa di donne che hanno affermato che il proprio neonato piange dopo poco la fine della poppata (33% contro il 16% delle donne seguite). Questo comportamento, escluse altre cause tipo pannolino sporco o altri disagi, spesso è indice che il neonato sta assumendo poco latte.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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