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La Macro-Importanza del Microbioma nell’allattamento al seno
La motivazione per cui la ghiandola mammaria produca così tanta diversità di HMOs è ancora una area di ricerca ma si ipotizza che la salute umana non dipenda tanto dalla presenza quantitativa degli HMOs quanto dalla interazione tra loro e all’assunzione di una certa combinazione bilanciata degli oligosaccaridi umani. La composizione degli HMOs è una delle cose più complesse da studiare per ciò che riguarda l’allattamento materno ed è molto “volubile”, con cambiamenti veloci nelle interazioni e nelle composizioni. In questo il latte materno più che “specie-specifico” potrebbe essere definito come “diade-specifico”. A oggi sono stati identificati circa 200 HMOs con struttura del tutto unica. Gli HMOs sono composti in maniera diversa da un raggruppamento di 5 Monosaccaridi: glucosio, galattosio, n-acetilglucosamina, fucosio e acido sialico derivato dal Neu5Ac (acido n-acetilneuraminico). Una delle modalità classificative degli HMOs è proprio la presenza del Neu5Ac che dunque li divide in: HMOs acidici e HMOs neutri. In entrambe le tipologie di HMOs può essere presente il fucosio che attiva il processo di fucosilazione e la capacità della fucosilazione è dipendente dall’espressione genica del Se Gene che decodifica l’α 1-2 fucosiltransferasi ed è dunque dipendente da donna a donna e dalla propria espressione genica. Cosa influenzi o meno l’espressione del Se Gene è ancora sconoscosciuto ma si può solo supporre che giochino un ruolo l’ambiente, lo stile di vita, le condizioni di salute come descritto spesso con l’epigenetica della vita umana.
Per questo, più che soffermarci sulle Kcal assunte dal neonato in quel momento dovremmo parlare di “HMOs Intake” giornaliero che viene stimato nei bambini di circa 10g/die e di circa 20 g/die per i neonati che assumono per maggior tempo colostro come accade nei bambini pretermine.
Spesso per la formula artificiale si è cercato di integrare i GOS e i FOS come prebiotici ma in realtà non è stato possibile riprodurre correttamente gli HMOs cosicchè ancora oggi il divario tra i bambini alimentati con formula e quelli alimentati con il latte materno è incolmabile e probabilmente (per fortuna) sarà destinato a rimanere incolmabile nel tempo. Inoltre i FOS non sono ovviamente presenti nel latte materno mentre i GOS sono presenti in quasi il doppio quantitativo.

Un’altra caratteristica degli HMOs è che non vengono quasi intaccati dagli acidi gastrici, ne viene assorbita una piccola parte dalla circolazione sistemica e raggiungono quasi indenni e del tutto la zona intestinale del colon, ed è lì che il microbiota intestinale li usa come substrato di crescita e sviluppo. I prodotti di degradazione degli HMOs vengono infatti ritrovati nelle feci del neonato fino a quando una volta concluso l’allattamento materno, non vengono più ritrovati.

Il CONTATTO PELLE A PELLE PER I BAMBINI PRETERMINE

Sono passati ben 20 anni dalla dichiarazione di Bogotà in cui veniva affermato che:
La Kangaroo Mother Care è un diritto fondamentale del neonato e dovrebbe essere parte integrante della gestione del neonato in tutti i livelli di cura e in tutte le comunità

Eppure ancora oggi nelle terapie intensive si hanno molte difficoltà all’applicazione di una pratica a basso costo i cui benefici sono riportati da evidenze scientifiche conclamate. Probabilmente per un problema di difficoltà a seguire i genitori in terapia intensiva e per la grande mole di lavoro che spesso sovrasta i professionisti sanitari pensando che la KMC è un “in più, ma che non accadrà niente se non la facciamo”.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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