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La Macro-Importanza del Microbioma nell’allattamento al seno
L’educazione da parte dei professionisti risulta a questo punto cruciale: se risulta difficile non utilizzare interferenti per l’allattamento con bambini ricoverati in TIN, altrettanto dovremmo spingere perché questi interferenti non provochino la fine dell’allattamento.
Una procedura a cui si da poca importanza è la corretta scelta del mastosuttore. La donna quasi sempre viene invitata a “tirare il latte” ma pochi professionisti sanno come consigliare la donna nella pratica della scelta di un tiralatte adeguato alle esigenze sue e del bambino.
Una cosa veramente fondamentale risulta la scelta della tipologia della suzione del tiralatte e della coppa in cui il seno va collocato.
La suzione si concentra con un tiralatte possibilmente bifasico e con la possibilità di aumentare le velocità di estrazione.
La coppa del tiralatte dovrebbe essere intercambiabile: dovrebbe infatti non stringere eccessivamente ma non dovrebbe avere nemmeno eccessivo spazio.
Nel primo caso la donna sentirà dolore e dunque avverà l’inibizione del riflesso ossitocico a causa del picco dell’adrenalina per un meccanismo di feedback negativo.
Nel secondo caso non si riuscirà a raggiungere la corretta pressione negativa che permette l’estrazione del latte. 

La mamma dovrebbe essere autorizzata a portare il latte materno dall’esterno in modo che l’estrazione possa avvenire in una situazione di meno stress possibile che si realizzerebbe meglio in un ambiente confortevole come la propria casa. Inoltre poiché il tiralatte sarebbe di uso esclusivo si eviterebbero anche le contaminazioni di microbiomi diversi rispetto a quello materno. Ovviamente ci vorrà una corretta educazione al trasporto e al mantenimento della catena del freddo in modo che non ci siano conseguenze per il lattante ricoverato in terapia intensiva.
PROPOSTA PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE DEL NEONATO PRETERMINE

Considerando tutto ciò che ho descritto nel tema, mi sembra opportuno fare la mia personale proposta per migliorare le possibilità di salute presente e futura per i neonati pretermine.

Alla nascita: se il bambino è in buone condizioni nonostante sia pretermine permettere il parto vaginale e lo skin to skin immediato. Le prime cure possono essere date anche mentre si è a contatto con la madre.

Immediatamente dopo la nascita: non lavare il bambino per permettere la corretta colonizzazione, asciugarlo soltanto e vestirlo permettendo alla madre di accedere in TIN a  “richiesta” senza orario e fare sedute di contatto pelle a pelle lasciando che il bambino, se ne ha le forze e la capacità, succhi liberamente dal seno materno.

Durante la degenza: educare e aiutare le madri a estrarre il latte materno e a conservarlo. Questo aiuterà molto i bambini che non possono alimentarsi autonomamente al seno materno e permetterà anche quando la madre non è presente di alimentare adeguatamente il neonato con il latte della madre per la corretta colonizzazione intestinale e lo sviluppo del GALT.

Dopo la dimissione: incoraggiare le madri a continuare l’allattamento al seno più a lungo possibile in modo da diminuire i rischi per i bambini pretermine ricordando che l’allattamento a lungo termine è protettivo. Indirizzare le donne a gruppi di pari di sostegno territoriali che possano supportare le madri nei momenti di difficoltà.

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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