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Allattamento al seno: monitoraggio a lungo termine
In Italia i dati relativi all’allattamento sono molto variabili sia a livello interregionale che inter-aziendale. Ciò è dovuto, in parte, ad un diverso impegno nei programmi di promozione dell’allattamento materno compresa la formazione del personale delle strutture sanitarie (9). Il TAS ha condotto un’indagine per la valutazione dell’allattamento su scala nazionale, i cui dati riguardano l’anno 2014. Esso, sottolinea la difficoltà determinata dalla mancanza di un sistema di monitoraggio comune e dall’assenza, in alcuni casi, di “recall period” chiari (16).
Relativamente all’allattamento esclusivo alla dimissione, il TAS ha raccolto i dati di 25 punti nascita attinenti alla Regione Veneto, rilevando una media del 70% di nati con allattamento esclusivo alla dimissione. Questo dato deriva da un’escursione molto ampia, tra punti nascita con tasso di allattamento esclusivo attorno al 40% e altri con il 90% (16). Possiamo collocare il dato relativo all’allattamento esclusivo al seno alla dimissione, rilevato in questo studio (79,29%), leggermente al di sopra della media della Regione Veneto e più simile al dato registrato nella Regione Toscana (79,3%) (16), pur considerando che il campione valutato è limitato rispetto a quelli indagati dal TAS.
Per quanto concerne l’allattamento esclusivo al seno a sei mesi, per la Regione Veneto il dato si attesta al 12,3%. Esso fa riferimento alla 2° vaccinazione ed è quello ricavato dell’indagine condotta da GenitoriPiù (16). Il dato rilevato da questo studio, invece, rappresenta un trend superiore di nati con allattamento esclusivo a sei mesi (29,54%), con una percentuale è più simile a quella rilevata sempre in occasione della seconda vaccinazione nella Regione Lombardia (29,8% con allattamento completo a sei mesi) o alla Regione Emilia Romagna (29,4% con allattamento esclusivo a cui va aggiunto il 6,2% con allattamento predominante) (16). È opportuno sottolineare che tali dati non è stato possibile confrontarli in maniera statistica.
Il TAS prevede che il monitoraggio a lungo termine dell’allattamento sia condotto in
maniera periodica in occasione della prima e seconda vaccinazione. Inizialmente, il progetto “Sviluppo di una rete tra ospedale e territorio per promuovere l'allattamento al seno e favorire il benessere di tutta la famiglia”, prevedeva tra gli indicatori per la valutazione dell’andamento dell’allattamento la consultazione dei dati raccolti dal Dipartimento di Prevenzione in occasione delle vaccinazioni8. Realizzando questo studio ciò non è stato rispettato, ma mantenendo la modalità e le tempistiche previste dal TAS si è ottenuto un campione più circoscritto alla realtà locale (16) (9).
A livello locale, nel 2012, è stata condotta una rilevazione sui genitori residenti nell’Ulss 9 da parte di “GenitoriPiù”9. Il campione raccolto in quell’occasione è formato da 364 bambini, di cui l’86% con un’età compresa tra il 4° e 6° mese di vita e il 6,3% con età superiore al 6° mese di vita. Rispetto alle ultime 24 ore risultava che il 56% continuava a ricevere latte materno, mentre il 42,6% aveva un’alimentazione completamente artificiale.
I due campioni non sono confrontabili statisticamente tra loro, tuttavia gli attuali risultati evidenziano che la tendenza all’alimentazione artificiale attorno al sesto mese di vita è diminuita (33,96%), con conseguente aumento del numero di bambini che continuano ad essere alimentati con latte materno (66,04%).
Le analisi condotte sul campione totale, ricavato con il monitoraggio eseguito in questo studio, hanno permesso di valutare l’impatto di alcune variabili sull’allattamento a lungo termine.
- L’analisi in base al peso neonatale è stata condotta per verificare se la presenza di un gruppo di nati con basso peso, all’interno del campione totale, influenzasse i risultati ottenuti. I neonati con peso uguale o inferiore ai 2500 grammi, sono risultati il 2,21% del campione totale. Confrontandoli, con il restante gruppo dei nati con peso superiore ai 2500 grammi, è stato possibile evidenziare che al momento della dimissione, il primo gruppo necessita maggiormente di integrare l’allattamento con latte artificiale.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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