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La stipsi in gravidanza e post gravidanza: cause e soluzioni
La stitichezza, o stipsi, è un disturbo diffuso da 82% delle donne in gravidanza, molto presente dal 5- 6 mese ( OMS, 2016). La presenza di stitichezza può favorire la comparsa o il peggioramento di emorroidi. Problemi intestinali sono presenti per 7 donne su 10, in cui si verificano cambiamenti fisiologici e ormonali che determinano un rallentamento generale della funzione instestinale.
La gravidanza è una condizione fisiologica, o meglio para-fisiologica, in cui molte funzioni organiche vengono, per così dire, alterate o modificate per l’adattamento a questa nuova situazione.
Uno degli apparati maggiormente interessato da queste alterazioni funzionali è l’apparato gastroenterico che va incontro a numerosi fenomeni di tipo chimico, ormonale e meccanico. Da ciò ne conseguono situazioni come, tra le più frequenti, iperemesi gravidica, scialorrea e stipsi.
Si ritiene che circa la metà delle donne in gravidanza debba fare i conti con la stipsi, ma che “solo” l’11-38 % abbia una stitichezza che necessita di attenzione medica.
Tale problema inizia in genere alla undicesima-dodicesima settimana per diventare più accentuato dopo il sesto-settimo mese ed è spesso la concausa di un’altra patologia manifesta a carico del plesso venoso emorroidario.
Quest’ultimo già di per sé sovraccarico per l’aumentato flusso sanguigno e per l’aumentata viscosità ematica, può andare incontro a quelle frequenti e fastidiose condizioni quali il prolasso delle emorroidi e le ragadi anali. Tali complicanze, nella gravida, hanno spesso come momento scatenante o favorente l’aumento dello sforzo evacuativo richiesto nelle condizioni di stipsi.
Altra patologia correlata alla stipsi è l’alterazione della flora batterica intestinale che, per il rallentato transito intestinale e per il ristagno delle feci nell’ampolla rettale, spesso è causa di infezioni intestinali ma ancor più di infezioni delle vie urinarie e genitali che spesso costringono l’ostetrico ad attuare terapie antibiotiche.
Le principali cause della stipsi in gravidanza sono:

• Il progesterone, che ha la funzione di impedire contrazioni dell’utero, migliora la crescita della componente miometriale e promuove l’attività della placenta. Tuttavia questo ormone rallenta tutte le attività motorie, sia della muscolatura striata, ossia volontaria, sia di quella liscia. Ecco perché rallenta anche il transito intestinale, peggiorando così stipsi pre-esistente o facendo comparire un problema prima inesistente.
• La compressione del tratto terminale dell’intestino da parte dell’utero gravido che progressivamente aumenta e si fa massima nel terzo trimestre.
• L’aumentato fabbisogno idrico con il richiamo di liquidi da altre parti del corpo e con la riduzione di quelli necessari per rendere morbido il contenuto intestinale.
• L’assunzione di supplementi di ferro, che spesso si rende necessaria durante la gravidanza, può provocare malfunzionamento intestinale.
• l’ingombro del pancione che, soprattutto negli ultimi mesi, ostacola il passaggio delle feci una predisposizione individuale: a risentirne maggiormente, infatti, sono le donne che già prima di restare incinte soffrivano di stipsi
• alimentazione inadeguata priva delle fibre alimentari
• Stile di vita della gravida: ridotto movimento fisico, variazioni della dieta e aumento di peso.

In gravidanza la forma più frequente è la primitiva idiopatica da alterata motilità colica. Esiste anche la stipsi primitiva da disfunzioni ano-rettali idiopatiche che, pur con tutte le particolarità del caso (sconsigliata somministrazione di lassativi e frequente necessità di una rieducazione funzionale, che richiede l’intervento di personale esperto), si giova comunque dei consigli dietetici e comportamentali proposti per la stipsi primitiva da alterata motilità del colon.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 12, Numero 3, anno 2018
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