La percezione acustico-linguistica
Ma il feto non si limita ad un ascolto passivo dei suoni, infatti, già dalla 27a settimana sarebbe in grado di discernere tra uno stimolo acustico di 250 Hz e uno di 500 Hz, nonché di discriminare fra sillabe diverse (/ba/-/bi/) (Shahidullah et al., 1994; Anyaegbunam et al., 1994). Inoltre, il feto risponde all'ascolto della musica con un aumento della motricità ed è in grado di riconoscere la musica udita nella vita intrauterina (Ianniruberto e Tajani, 1981).
Teorie dello sviluppo del linguaggio dal punto di vista logopedico
Teoria innatista di Chomsky (1957-1965-1988)
Tale teoria presenta una concezione dominio-specifica dello sviluppo del linguaggio, che sarebbe indipendente dalle capacità cognitive e comunicative.
L'acquisizione del linguaggio sarebbe un processo attivo di scoperta di regole e verifica di ipotesi reso possibile da una conoscenza innata. Secondo tale autore, un dispositivo innato per l'acquisizione del linguaggio (LAD), permetterebbe al bambino di percepire regolarità nelle espressioni udite e utilizzare le regole grammaticali per generare frasi. L'ambiente in questo caso avrebbe solamente una funzione attivamente e viene attribuita scarsa importanza all'input linguistico.
Teoria cognitiva costruttivista di Piaget (1923)
Tale teoria presenta una concezione dominio-generale dello sviluppo del linguaggio: il bambino comprenderebbe ed utilizzerebbe certe strutture linguistiche solo quando le sue capacità cognitive glielo permetterebbero.
Secondo questa teoria, il linguaggio sarebbe soltanto uno degli aspetti del funzionamento della capacità simbolica , che segna il passaggio dall'intelligenza senso-motoria all'intelligenza rappresentativa. Il linguaggio sarebbe da prima egocentrico e solo successivamente comunicativo e sociale.
Teoria socio-culturale di Vygotskij (1931-1934):
il linguaggio subirebbe un processo di interiorizzazione attraverso l'interazione sociale: i gesti e le parole utilizzate dall'adulto nell'interazione sarebbero messi a disposizione del bambino che, partecipando attivamente allo scambio comunicativo, li userebbe come mezzi per agire a sua volta sull'attenzione dell'interlocutore. Al tempo stesso, il bambino inizierebbe ad interiorizzare tali segni e i significati generati dallo scambio verbale fino ad arrivare alla comparsa del linguaggio egocentrico, man mano sempre più interiorizzato fino a farlo diventare un organizzatore del pensiero.
Due concetti importanti introdotti da Vygotskij sono quelli di "sviluppo prossimale" e "scaffolding". Con sviluppo prossimale si intende la differenza tra il livello di sviluppo di un individuo in un certo momento e il livello potenziale che può raggiungere se guidato da un interlocutore più esperto.
Con il termine scaffolding, invece, ci si riferisce alla funzione di sostegno dell'adulto nei processi di interazione e apprendimento. L'adulto con la sua competenza sarebbe in grado di adattare il sostegno al livello di competenze possedute dal bambino.
Questi due concetti sono alla base di numerosi studi e metodi messi a punto per il sostegno del linguaggio emergente nei bambini.
Tappe dello sviluppo prelinguistico
Durante i primi 6 mesi di vita la produzione di suoni linguistici è influenzata dallo sviluppo anatomico e fisiologico del tratto vocale dell'infante, che presenta diversi ostacoli anatomici alla produzione linguistica, perché non ha la stessa configurazione di quella dell'adulto e non possiede le stesse proprietà di risonanza.
Il neonato, infatti, possiede una cavità quasi dritta dalla bocca all'esofago; la piegatura del tratto è minima o quasi assente e quindi non c'è cavità faringea.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 13, Numero 4, anno 2018
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