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Alimentazione nella prima infanzia
minestre o altre preparazioni liofilizzate/disidratate; succhi di frutta, bevande dolcificate, biscotti, torte e merendine

• Evitare il consumo di dolcificanti artificiali almeno fino al terzo anno d’età

• Bere acqua in quantità adeguata nel corso della giornata.

Anche se il più delle volte l’introduzione dei cibi solidi nello schema di alimentazione del neonato avviene secondo tappe ben precise, ci sono alcuni casi in cui questo non è possibile oppure in cui i genitori stessi decidono di procedere diversamente.

Uno dei metodi alternativi per iniziare lo svezzamento senza attenersi a regole e schemi ben precisi è rappresentato dal “Baby Led Weaning” (BLW) che in italiano possiamo tranquillamente tradurre con l’espressione “svezzamento guidato dal bambino” o meglio ancora con il termine “autosvezzamento”.
Il Baby-Led Weaning (BLW) è un metodo di introduzione dei cibi solidi sempre più popolare, sebbene le ricerche sulle sue conseguenze a breve e lungo termine siano ad oggi ancora molto scarse.
Ricordo che il BLW è l'approccio nato nei Paesi anglofoni, diverso da quella che noi intendiamo alimentazione complementare a richiesta.
In questo lavoro parlo in genere del BLW perché gli studi scientifici che sono stati fatti finora si sono basati sul BLW e non sull'alimentazione complementare a richiesta. I genitori che seguono questo metodo hanno in genere caratteristiche differenti dai genitori che adottano una modalità di introduzione dei cibi solidi tradizionale: le madri allattano di più e più piacevolmente, hanno un livello di istruzione alto e sono poco propense a tornare a lavoro prima di 12 mesi dopo il parto ( Brown e Lee 2011).
La differenza fondamentale tra l’autosvezzamento e lo svezzamento tradizionale consiste non tanto nella tipologia di cibi che vengono dati al bambino, quanto piuttosto nel fatto che il neonato è lasciato libero di sperimentare nuovi sapori e nuovi consistenze.
Per fare questo, i cibi non vengono somministrati sotto forma di frullati e puree, ma in piccoli pezzi, in quanto il bambino deve essere stimolato a masticare. Questo tipo di alimentazione presenta senza dubbio dei vantaggi, primo fra tutti il fatto che viene incentivata l’autonomia del bambino e che di fatto non è necessario aspettare che il bambino sia pronto ad assumere determinati alimenti, in quanto sarà lui stesso a decidere di cosa nutrirsi.
In alcuni casi l’autosvezzamento si afferma senza nemmeno pensarci: questo è vero soprattutto nel caso di secondi figli, in quanto i bambini amano copiare il fratelli più grandi. L’autosvezzamento dà ai bambini la possibilità di esplorare da soli i nuovi alimenti, scegliendo quelli che per sapore e consistenza più si avvicinano al loro gusto personale.
Tutti i genitori che hanno provato questo metodo di svezzamento da solo o in abbinamento a quello tradizionale sono di solito molto entusiasti perché il neonato non solo mangia con più entusiasmo ma assume fin da subito molte varietà di cibi diversi.
Ma i vantaggi dell’autosvezzamento non finiscono qua: i bambini che sono autorizzati a nutrirsi da soli mangiando il cibo a pezzettini sono anche più propensi a condividere il loro pasto con il resto della famiglia e di solito a scegliere cibi più sani, contrastando il rischio di incorrere in futuro in obesità e malattie metaboliche e vascolari.
Per le mamme poi il BLW presenta anche dei vantaggi molto pratici: esse non dovranno più perdere tempo a preparare dei cibi diversi al neonato e soprattutto questo inciderà anche in positivo sul budget familiare, in quanto gli alimenti del bambino saranno di fatto gli stessi del resto dei componenti della famiglia.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 13, Numero 4, anno 2018
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