La percezione acustico-linguistica
Gli studi di psicologia prenatale hanno scoperto che il feto non è un essere passivo e inalterabile ma interagisce con l’ambiente, risponde agli stimoli preparandosi alla vita “fuori” e si turba in alcune situazioni. La ricerca ha evidenziato che le capacità riscontrate nei neonati sono il risultato di un lungo e complesso processo che inizia nella vita intrauterina, c’è continuità tra vita prenatale e postnatale. Si parla dello sviluppo di una “protocoscienza” che racchiude i rudimenti della personalità.
Oggi si sa che la madre, oltre ai nutrienti, passa contenuto emotivo al bimbo durante la gravidanza. Il modo in cui lei percepisce l’ambiente, lo vive, vi reagisce provoca risposte fisiologiche nel sangue – attraverso il rilascio di molecole segnale – che “parlano” al feto, lo informano biochimicamente di cosa lo aspetta e di come deve programmarsi. Questo vuol dire che la madre attraverso la placenta comunica al piccolo cosa prova, come sta, anche cosa pensa in un certo senso, fornendo un’anteprima dell’ambiente. In questo modo il feto si predispone ad adattarsi alle esigenze ambientali ancor prima della nascita. I ricercatori prenatali ritengono infatti che ci sia connessione tra ciò che pensa la mamma in gravidanza e come si sente il bimbo non ancora nato per gli ormoni associati alle emozioni che attraversano la placenta.
Sembra ci sia correlazione inoltre tra vita emotiva della madre in gravidanza e personalità del bambino. Gli studi rivelano infatti una tendenza per le madri ansiose a procreare figli ansiosi ma l’argomento è piuttosto controverso. Le ricerche suggeriscono che le tensioni emotive protratte rendono difficile la formazione di un solido legame con il bambino in gravidanza e portano facilmente a disturbi emotivi nel nascituro. L’angoscia materna estrema inoltre è correlata all’aumento del rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita. Rabbia e paura sostenute compromettono lo sviluppo del bambino e la sua salute, le tensioni emotive impattano chimicamente sul feto, “spaventano” il suo sistema nervoso in via di sviluppo.
Se la mamma si agita spesso, il piccolo si abitua a sentirsi stressato, a reagire in modo eccessivo agli stimoli, a sovraccaricarsi emotivamente.
In questa prospettiva, “nutrire” il bambino che deve ancora nascere va ben oltre il prestare attenzione all’alimentazione. Il concetto di genitorialità, “diventare famiglia” comincia con il concepimento, e forse anche prima con le idee e le aspettative di questo evento, dal momento che i pensieri, i vissuti e gli atteggiamenti dei genitori influenzano profondamente lo sviluppo del bambino in tutto il percorso di crescita pre e post natale. Programmi di arricchimento prenatale testati in gruppi sperimentali (esposizione alla musica, canto, voci, danza, esercizio fisico) confermano che i bimbi nel pancione sono attenti, consapevoli, socialmente orientati e imparano dall’esperienza. Inoltre una buona stimolazione, soprattutto attraverso una madre espressiva, ha effetti positivi sullo sviluppo del cervello.
I bambini anche nella vita intrauterina sentono e sanno più di quello che si crede possibile. Nella simbiosi perfetta e profonda dei nove mesi, sembra impossibile per la mamma tenere qualcosa nascosto al suo piccolo. I suoni ascoltati dal feto all'interno del grembo materno plasmano le capacità di parlare e comprendere il linguaggio e potrebbero essere la chiave per aiutare a prevenire disturbi del linguaggio molto comuni, come la dislessia.
E' quanto emerge dallo studio condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Eino Partanen, dell'istituto di scienze comportamentali dell'università finlandese di Helsinki, e pubblicato dalla rivista dell'Accademia delle Scienze americana, Pnas.
Secondo gli studiosi i suoni percepiti dal feto possono plasmare lo sviluppo del cervello, tanto da influenzare dopo la nascita le capacità relative al linguaggio parlato. Il futuro bambino, già alla 27esima settimana di gestazione, è in grado di ascoltare i suoni innescando la riorganizzazione della corteccia uditiva fetale e la maturazione del sistema nervoso in via di sviluppo.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 13, Numero 4, anno 2018
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