Il taglio cesareo 'dolce'
30. Per tutto l’intervento e per le successive 2 ore, una persona dedicata e addestrata (ostetrica o nurse del nido) controlla il corretto posizionamento sul torace materno e i parametri vitali del neonato, segnandoli ad intervalli stabiliti su un apposito modulo. Lascia inoltre il neonato libero di cercare il seno e di iniziare la prima poppata quando lo desidera;
31. L’ostetrica esegue i prelievi ematici dal cordone per l’emogasanalisi;
32. Il padre può concorrere al posizionamento del braccialetto identificativo del neonato;
33. L’anestesista provvede alla profilassi antibiotica, all’analgesia post-operatoria (peridurale o endovenosa) e al mantenimento della tonicità uterina con l’infusione continua di ossitocina;
34. Il padre ha la possibilità di eseguire riprese, video e foto;
35. Durante il trasferimento della madre dal lettino operatorio al letto di degenza il contatto pelle-a-pelle non viene interrotto;
36. La triade lascia la sala operatoria e raggiunge il reparto di degenza. Bagnetto, misurazioni, profilassi oculare e somministrazione di vitamina K possono essere rimandate al termine del contatto pelle-a-pelle
L’importante prima ora dopo la nascita viene spesso definita “Ora sacra”.
In questo breve periodo avviene una sorta di imprinting reciproco, il quale ha la potenzialità di influenzare i processi alla base del pensiero subconscio e del comportamento, con ripercussioni nel corso della vita (una sorta di memoria inconscia del neonato).
Si comprende, dunque, quanto importante e determinante sia il ruolo del personale sanitario coinvolto nell’evento nascita al fine di favorire il corretto bonding fin dai primi momenti dopo il parto.
Secondo Kennel e Klaus, alla nascita il neonato ha bisogno di essere accolto, sorretto fisicamente, contenuto nella relazione, accudito, nutrito, amato, consolato, tollerato, stimolato sensorialmente, toccato e appagato nei bisogni primari.
Pertanto la madre deve essere invitata al contatto col proprio piccolo, ai fini della scoperta reciproca e del desiderio di conoscenza e di relazione.
Il neonato attraversa, alla nascita, 9 diverse fasi: pianto, rilassamento, veglia, attività, riposo, strisciare, familiarizzare, succhiare e dormire.
Una volta raggiunta l’ultima, se messo pelle-a-pelle con la madre, ripercorrerà i vari per i primi 4 mesi dopo la nascita e deve essere incoraggiato, specialmente nei primi giorni in cui sia la madre che il neonato fanno pratica di allattamento.
L' Accademia Americana di Pediatria raccomanda che i neonati sani vengano messi a contatto pelle-a-pelle con la madre immediatamente dopo la nascita, mentre il Programma Di Rianimazione Neonatale afferma che tale contatto debba essere fatto di routine per tutti i neonati in salute.
Le raccomandazioni OMS/UNICEF, infine, valgono tanto più nel taglio cesareo ma, mentre molti ospedali hanno aumentato la pratica del contatto pelle-a-pelle dopo parto vaginale, solo pochi hanno esteso questa pratica in sala operatoria, a causa della richiesta di maggiore spazio, formazione del personale e attenzione al mantenimento della sterilità.
Anche in caso di TC urgente, se neonato e madre sono stabili (Apgar score 8-9 a 1 min) e la madre lo desidera, il contatto pelle-a-pelle dovrebbe essere proposto e implementato.
Durante tutta la procedura, l’ostetrica avrà il compito di informare e preparare la coppia, accompagnarla in camera operatoria e tranquillizzarla.
In seguito dovrà accogliere il neonato sul seno materno e provvedere alla sua immediata asciugatura con telini riscaldati.
Eseguirà poi il prelievo ematico dal cordone ombelicale per l’emogasanalisi, assisterà il padre nell’ulteriore taglio del moncone e nell’apposizione dei braccialetti identificativi, e aiuterà il bambino nel suo primo tentativo di attaccarsi al seno.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 14, Numero 1, anno 2019
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