Home sito | Copertina | Indice |            « Indietro Pagina [44] di 51 Avanti »
La diade madre bambino
e i problemi relativi all’allattamento al seno
Il più delle volte questa difficoltà ad alimentarsi è associata al reflusso gastroesofageo che nei lattanti è fisiologico ma può diventare molto fastidioso e debilitante. L’esecuzione dell’ecografia della giunzione gastroesofagea non è utile perché la diagnosi della malattia da RGE è solo clinica.
E’ sempre opportuno eseguire esame urine standard nel neonato per escludere una infezione delle vie urinarie e se è presente un arresto di crescita e ci sono sintomi clinici (pallore, apatia, distress…) è consigliabile un approfondimento diagnostico con esami ematici e strumentali (ecografie addome e/o cuore) per escludere concomitanti patologie ad esordio subacuto anche gravi come le malattie metaboliche o le cardiopatie congenite.
E’ fondamentale valutare sempre i sintomi associati a questo rifiuto osservando con attenzione le modalità di relazione del bambino con la madre; tutto ciò ci permette di avere un’immagine più definitiva e chiara del quadro che stiamo analizzando.
Tuttavia molto spesso il rifiuto del latte dipende dalla difficoltà o assenza di contatto empatico nell’offrire il seno da parte della madre.

Caso clinico

Una mamma di una neonata di 2 mesi afferma che la piccola, da circa 15 giorni, dopo il pasto al seno, rigurgita abbondantemente o vomita il latte, ha coliche addominali e da alcuni giorni tende a rifiutare il seno.
Sono stati eseguiti dal pediatra i principali accertamenti e sono risultati nella norma.
La madre riferisce che la sua principale preoccupazione è che è convinta che il suo latte non sia nutriente e che possa essere cattivo e dannoso per la bambina. Dice di avere dolore al seno (come le lame di un coltello) durante la suzione della bimba e di sentire il seno tumefatto. Durante la visita la madre appare molto ansiosa e più volte ripete di aver paura che sia il suo latte non adatto per la bimba.
La piccola lattante è effettivamente infastidita e si lamenta, inizia ad attaccarsi al seno ma subito si stacca e porta indietro la testa rifiutando altro cibo. All’esame obiettivo si notano pallore al viso e lingua bianca, addome diffusamente meteorico e dolente. Prescriviamo Aethusa Cynapium 30 ch: sciogliere in un bicchiere di acqua 10 granuli e con una pipetta di vetro somministrarlo al neonato a piccole gocce durante la giornata mescolando prima dell’uso. Il giorno successivo la madre riporta che la piccola è migliorata, non ha vomitato e si è alimentata meglio. Continua con la stessa posologia e dopo una settimana la piccola riesce ad alimentarsi e inizia a crescere nuovamente in peso.

Conclusioni

Allattare al seno è considerata oggi una pratica di “buona salute” fondamentale per la coppia madre bambino. Le evidenze scientifiche e i piani di salute atti ad educare a questa pratica sono sempre più numerosi e negli anni è stato possibile ottenere dei buoni risultati. In Italia il tasso di allattamento al seno a 3 mesi di vita del bimbo è attualmente tre volte maggiore rispetto a quello presente negli anni ottanta, ma rimane ancora molto bassa la percentuale di donne che allattano durante lo svezzamento: quella italiana è tra le più basse europee.
L’allattamento si pone nella dinamica madre-figlio, al centro del dialogo e diventa uno dei principali strumenti di comunicazione tra questi due individui.
Dopo una lunga gestazione, il neonato si trova tra le braccia della propria madre, dopo il parto, con l’istinto di riconoscere il seno che durante questi nove mesi si è immaginato.
Ogni allattamento è un’esperienza unica per quel bambino e per quella madre.
Pertanto non possono esistere regole rigide e uguali per tutti: è fondamentale personalizzare la cura.
I problemi che insorgono durante l’allattamento al seno sono frequenti e possono essere la causa di una sospensione prematura.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 14, Numero 1, anno 2019
44
            « Indietro Pagina [44] di 51 Avanti »