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Skin to Skin Care: Inconfutabile determinante di Salute
Per l’appunto, è interessante notare come alcuni ceppi residenti in una porzione specifica materna colonizzino anche le altre regioni neonatali. Ad esempio, i microrganismi orali e delle feci, nella madre appartengono a ceppi differenti, mentre nel neonato possono essere sovrapposti.
Questo suggerisce che l’asse orale-intestinale nei neonati è un’interfaccia piuttosto permissiva.
Si può dedurre automaticamente il considerevole e prestigioso potere del Breast Crawl e dell’allattamento al seno; soprattutto considerando che il microbiota intestinale impiega dai tre ai cinque anni dalla nascita per diventare una comunità stabile a tutti gli effetti.
L’analisi quantitativa tassonomica mediante metagenomica ha ricostruito 1.132 genomi, 763 assegnati ad una specie conosciuta (95% di somiglianza) e 369 non appartenenti a nessuna delle 13.575 specie di riferimento.
Seppur è identificato il microbioma intestinale materno come il più grande donatore, il 5% della colonizzazione è garantita dalla Skin to Skin Care.
Dei 369 genomi non conosciuti, 8 sono stati individuati in entrambi i campioni, ed appare particolarmente intrigante il ceppo “Leptospira” (99.9% di somiglianza) condiviso dal microbioma della pelle materno e la saliva del neonato.

Figura 1

Se i bambini nati attraverso il canale naturale del parto, entrano in contatto con l’ecosistema della flora vaginale della mamma, i bambini nati con il parto cesareo invece, ricevono l’ecosistema di batteri provenienti dalla sala chirurgica (pavimento, guanti del personale medico ed altre superfici) dove avviene l’intervento. È quindi evidente, che ad un bambino nato da cesareo, manca qualcosa di fondamentale: la prima semina di microbi materni. Non tutto è perduto, ed invece di giudicare le madri che per necessità clinica o scelta, hanno deciso di dare alla luce i loro figli in questo modo, esiste una soluzione che può migliorare fin da subito il microbioma: skin to skin care.
Anche in caso di parto pretermine il contatto pelle a pelle può salvare la simbiosi microbica. I neonati pretermine, nascono già in una situazione molto complessa, piena di ostacoli da superare. Il loro intestino infatti, spesso non è completamente formato, il che li rende vulnerabili allo sviluppo di una patologia intestinale estremamente grave: l’enterocolite necrotizzante o NEC. Il contatto prolungato con il corpo della propria mamma o perché no, anche del proprio papà, si è visto porti dei miglioramenti netti, sia in termini di qualità di vita dei primi giorni, sia in termine di microbiota intestinale e cutaneo. I neonati che ricevono SSC sono statisticamente meno esposti ad episodi di sepsi e per di più in un vasto studio condotto su trecento neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva neonatale, in un grande ospedale di Montreal, la somministrazione di una miscela di batteri del genere Bifidobacterium e Lactobacillus (i batteri presenti nel canale vaginale), unito al contatto pelle a pelle con le proprie mamme, ha ridotto la NEC del 50%. In un altro studio SSC è stata utilizzata come metodo risolutivo ed alternativo all’utilizzo di antibiotici. I ricercatori hanno scoperto che il contatto pelle a pelle con le madri ha provocato la decolonizzazione dopo 7 giorni di Staphylococcus Aureus resistente a meticillina e oxacillina.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
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