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Skin to Skin Care: Inconfutabile determinante di Salute
L'aumento della quantità di cure materne blocca l'accumulo di trasposoni L1 e, alterando la metilazione del DNA nei siti di legame YY1 implicati nell'attivazione di L1, influenza l'espressione de novo della metiltransferasi DNMT3a.
Nel caso particolare di topolini con madri “a basso contatto” allontanate temporaneamente dai loro cuccioli, come atteso, al loro ritorno le mamme compensavano l’assenza aumentando le cure nei confronti dei piccoli, che, in effetti, non andavano più incontro alla proliferazione di elementi L1 osservata nei cuccioli poco accuditi, ma mantenevano un livello di elementi mobili nelle cellule dell’ippocampo paragonabile a quello dei piccoli accuditi assiduamente.
Il senso generale della ricerca è semplice: le esperienze a cui i topolini sono sottoposti nelle primissime settimane di vita hanno un’influenza diretta sull’organizzazione del genoma, quindi "registrata" nel DNA. Non è ancora del tutto chiaro cosa significhi per la vita futura; Bedrosian e colleghi hanno osservato che, da adulti risultavano più ansiosi, ma non si può dire se ci sia un rapporto causa-effetto tra i due fenomeni. Poco si può dire anche sul significato di questi risultati per la specie umana; paradossalmente a 12 mesi di età, i neonati con basso peso alla nascita che hanno ricevuto SSC avevano migliore qualità del movimento, minor ipertonia, ed in generale migliore coordinazione psicomotoria.
Un piccolo studio pubblicato nel dicembre 2017 su Development and Psychopathology, nel tentativo di tradurre il lavoro animale sul contatto tattile tra gli esseri umani, valuta il legame diadico e le firme epigenetiche nei bambini a 4-5 anni.
Sebbene nessun sito DNA metilato sia significativamente associato al primo contatto postnatale, sono state identificate regioni differenziate metilate tra gruppi di “alto e basso contatto”. Il gruppo del “basso contatto” è stato associato ad un maggiore disagio infantile.
Nel corso dello stesso anno, presso il Lucile Packard Children’s Hospital, Stanford, USA, è stato effettuato uno studio prospettico osservazionale al fine di identificare specifiche informazioni epigenomiche.
L’ipotesi di partenza dello studio supponeva una correlazione causa-effetto tra la modalità di parto, la durata del contatto pelle a pelle nei primi due giorni di vita e i livelli di neurosteroidi.
La durata SSC registrata dai genitori dei neonati partecipanti all’indagine, oscillava fra 0 e 1530 minuti, mediana e dunque cut off ai fini statistici 346 minuti. I neurosteroidi attraversano la barriera ematoencefalica ed influenzano lo sviluppo cerebrale interagendo direttamente con i recettori dei neurotrasmettitori o attraverso meccanismi epigenetici.
Dalla revisione della letteratura, ne esistono diverse categorie, quattro delle quali particolarmente e comunemente attive sul cervello umano.
Sono state, pertanto, esaminati i 9 neurosteroidi appartenenti alle quattro classi:

- inibitori (allopregnanolone e pregnenolone)
- eccitatori (solfato pregnenolone e deidroepiandrosterone solfato DHEAS)
- neuroprotettivi (pregnenolone e progesterone)
- misti (isopregnanolone, epipregnanolone e pregnenolone solfato).


Nel corso della prima giornata di vita, c’è stato un significativo e generale calo di tutti i neurosteroidi ma non in modo uniforme.
Fattori responsabili del calo, come previsto, parto vaginale e continuità della SSC.
In particolare la durata del contatto pelle a pelle ha inciso positivamente sui livelli del pregnenolone che ha una moltitudine di effetti inibitori sulla risposta allo stress, e sui livelli di progesterone.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
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