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Il dolore in travaglio di parto
Molte ricerche sono concordi nello stimare positivamente consigli, informazioni, assistenza e comfort elargiti alle donne in travaglio da persone efficienti, capaci di fornire sostegno.
Il sostegno emotivo in travaglio di parto viene fornito da:
• un membro dell’equipe ospedaliera (ostetriche; infermieri);
• donne efficienti con preparazione specifica (educatrici prenatali, infermiere in pensione, volontarie o a pagamento);
• persone di fiducia, appartenenti al nucleo familiare e di sesso femminile che ricevono una breve formazione specifica.

Tali figure sono emerse con maggiore frequenza su un campione di 21 studi clinici controllati randomizzati RCT (15.061 donne) inseriti in una revisione sistematica (RS).Dal 1986 al 2010 sono stati pubblicati gli studi inclusi nella revisione, condotti in paesi con caratteristiche culturali, economiche e di organizzazione dell’assistenza sanitaria profondamente diverse come ad esempio (Francia e Zimbabwe). In alcune delle ricerche condotte le donne nel gruppo di controllo versavano durante il travaglio e il parto in condizione prettamente disagiata, risiedevano in un’unica stanza con altre partorienti, non erano libere di muoversi, bere, mangiare, né erano accompagnate da alcuna persona di fiducia, mentre in altri studi le donne nel gruppo di controllo erano assistite dal proprio partner, libere di muoversi e il travaglio si svolgeva in una stanza singola.
Gli studi sono conformi a rilevare un effetto positivo del supporto continuo, indipendentemente dal setting.
La revisione sistematica (RS) osserva un’associazione fra supporto continuo alla donna durante il travaglio e il parto, questo comporta:
-ridotto uso dell’epidurale (9RCT, 11.444 donne);
-ridotto ricorso a qualunque tipo di analgesia intraparto (13 RCT, 12.169 donne);
-ridotta frequenza di parti vaginali operativi (18 studi, 14.004 donne);
-ridotta frequenza dei tagli cesarei (21 studi, 15.061 donne);
-ridotta incidenza di donne non soddisfatte con le cure ricevute (11 RCT, 11.133 donne).

L’analisi per sottogruppi di persone che forniscono il supporto continuo, in particolare, rileva che ognuna delle tre tipologie di figure ha un impatto positivo sul travaglio in termini di riduzione del ricorso all'analgesia intra-parto, mentre nessun impatto è rilevabile rispetto alla frequenza di parto vaginale spontaneo. Soltanto il supporto fornito da una figura non facente parte dell’equipe ospedaliera e non scelto dalla donna (tipodoula) è associata in modo significativo, statisticamente, a una riduzione del ricorso al taglio cesareo.
Una RS di 11 RCT (12.276 donne) ha valutato l'effetto sugli esiti correlati al parto di un modello di assistenza a gravidanza e parto gestito da una ostetrica (midwife) rispetto a un modello guidato da un medico.

La RS rileva, inoltre, una associazione fra modello gestito dall'ostetrica e:
•ridotto uso dell'epidurale (11 RCT, 11.892 donne);
•aumento del non ricorso all'analgesia intraparto (5 RCT, 7.039 donne).

Nello stimare qualsiasi aspetto positivo di un modello di assistenza basato su un supporto continuo durante il travaglio e il parto, si deve asserire che il supporto da parte di una persona scelta dalla donna è quello che la donna preferisce, scegliendola,e che dona all'evento nascita una dimensione fisiologica e demedicalizzata
Una revisione sistematica (RS) sul sostegno motivo in travaglio di parto che convoglia in sé uno studio clinico controllato randomizzato di ampie dimensioni, attesta che le donne manifestano una valutazione positiva circa la loro esperienza del parto qualora hanno ricevuto questo tipo di assistenza, rispetto a coloro che, invece, hanno ricevuto una assistenza prettamente convenzionale.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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