Strumenti di interazione per rinforzare e ricreare il bonding tra genitore e bambino
A tal proposito, è bene che i genitori vengano invitati dal personale a rimanere più tempo possibile accanto a lui, parlandogli a voce bassa, toccandolo e guardandolo negli occhi; infine è raccomandato che i genitori prendano il posto degli operatori sanitari nelle cure di base del loro bambino non appena possibile (3).
Sono ben note ormai le competenze del neonato che mette in atto quando viene posizionato nudo sull’addome/torace della mamma: si orienta, segue il volto e la voce della mamma, sente l’odore del latte e cerca il capezzolo aggrappandosi, iniziando così in autonomia la prima poppata; queste capacità vengono definite con il termine “breast crawl” (12).
Dalla letteratura emerge che il neonato non tenta subito di poppare, ma ha bisogno di un po’ di tempo; nel frattempo infatti piange, si rilassa, inizia a muoversi e ad arrampicarsi verso il seno, si riposa, succhia ed infine si addormenta (12).
È necessario quindi non disturbarlo, in quanto questa è la prima fase extrauterina di adattamento necessaria per il benessere del neonato e della mamma (12).
Madre e neonato spesso conseguono spontaneamente un corretto attacco al seno. Se ciò non avviene, è opportuno che gli operatori aiutino la diade tramite la tecnica hands-off, la quale comporta che l’operatore rivolga alla madre esclusivamente indicazioni verbali per far sì che trovi la posizione e l’attacco adeguati (7).
Re-bonding: come ricreare l’esperienza del parto
Il legame di attaccamento e di amore tra la diade può essere ostacolatose l’esperienza del parto non è andata secondo le aspettative, se è stata stressante, faticosa, se il parto è stato distocico(1), se il bambino è prematuro o se la mamma presenta problemi dal punto di vista mentale-psicologico (3).
In tutti questi casi sopraindicati si può recuperare il momento del parto con una pratica alla portata di tutti, la quale viene definita re-bonding (8).
A tal proposito è necessario l’aiuto di qualcuno, una stanza calda, una vaschetta per il bagnetto del bambino e degli asciugamani caldi; è opportuno inoltre creare un’atmosfera tranquilla (8).
La pratica del re-bonding prevede di immergere il bambino nell’acqua accanto al letto dei genitori; una volta finito il bagnetto, il bambino viene poggiato sul seno nudo della madre e ben coperto al di sopra (8). Grazie a questo, il bambino riuscirà ad arrivare al seno ed a dare inizio alla poppata, ricreando così quel legame che era stato interrotto (8).
Questa esperienza può essere utile e proposta in qualsiasi momento dopo il parto, sia in ospedale che a casa (8).
Il taglio cesareo dolce: la triade al primo posto
Il nato da taglio cesareo viene separato bruscamente alla nascita dalla propria madre e ciò può influenzare negativamente la regolazione della frequenza cardiaca, la termoregolazione, la respirazione, le abitudini del sonno, la secrezione di cortisolo, la ripresa del calo ponderale, la glicemia e il sistema immunitario (6).
In letteratura si evince che a un anno dal parto, le madri che hanno subito un taglio cesareo d’urgenza manifestano nella media maggiore incertezza sulle loro capacità di accudire il bambino; inoltre alcuni studi affermano che il nato da taglio cesareo rischia maggiormente di diventare iperattivo e la relazione con lui risulta più problematica (13).
In questi ultimi anni, grazie al nuovo approccioche viene definito “taglio cesareo dolce” (13), il bonding può verificarsi anche in presenza di tale procedura (3). La donna e la famiglia vengono poste così al centro della nascita stessa e ciò risulta fondamentale per la costruzione del legame tra le parti (13).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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