La rivoluzione del latte materno
Gli approfondimenti molecolari dagli zuccheri agli oligosaccaridi, dalle proteine ai peptidi criptati, dalle cellule staminali alle cellule immunitarie rappresentano solo la prima ondata di scoperte sui possibili componenti complessi e funzionali presenti nel latte”.
Il paradosso risiede nel fatto che, se analizziamo le ultime scoperte scientifiche in tema di latte materno, la golden age della conoscenza sul latte umano appartiene proprio ai giorni nostri giacchè è del 2007 la prima scoperta sulle stem cells del latte materno2, nel 2009 è stata effettuata la mappatura del proteoma del latte umano con 261 proteine mai identificate prima3, nel 2015 sono state caratterizzate ben 300 nuove molecole di micro RNA4. Poi vi è la scoperta del microbioma del latte, fino a poco tempo fa considerato sterile, che invece possiede una comunità microbica specifica che ha un rapporto di cross talk con il microbioma intestinale contribuendo ad ottimizzarlo5-7. Ma più che il sentimento di sorpresa Bruce German esprime l’imbarazzo dell’intera comunità scientifica rispetto alla “lentezza con la quale è stato acquisito il dato dell’eccezionalità del latte materno”.
Io non parlerei di novità quanto piuttosto di una vera rivoluzione delle leggi della natura poiché negli ultimi 20 anni le moderne tecnologie in ambito biologico hanno cristallizzato il concetto di unicità e irriproducibilità del latte umano, stabilendo tre nuovi principi.
Ricordiamo che i principi sono veri per tutti gli esseri umani in tutto il mondo, sono immutabili, indiscutibili, evidenti di per sé. I valori cambiano nel tempo ma i principi rappresentano ciò che è vero sempre. Sono leggi naturali che riguardano cause ed effetti.
I tre principi sono:
• Il latte umano è un sistema biologico portatore di vita e di salute8-10
• Esiste una gerarchia biologica che vede al primo posto il latte della propria madre, al secondo posto il latte umano donato e al terzo, in caso di indisponibilità del latte umano, i sostituti del latte umano11-14
• Il latte umano deve far parte dell’essential newborn care15
Questi principi hanno totalmente sovvertito il punto di vista nel senso che si è interrotto quella sorta di docutalent per cui si dovevano dimostrare i vantaggi del latte umano rispetto ai suoi sostituti e si parla, piuttosto, di rischi di vita e di salute legati al non uso del latte umano16. Quest’ultimo è diventato una reale questione di salute pubblica e non già una scelta di vita17.
Sono cambiate anche le definizioni: quando si parla di latte umano per i neonati più fragili si fa riferimento al latte materno e al latte di banca, due opportunità che non sono in contrapposizione ma, al contrario, l’uno promuove l’altro e devono far parte di un unico sistema integrato di elementi finalizzati al comune obiettivo di alimentare tutti i neonati prematuri del mondo, e non solo, con latte umano, vero elemento salvavita18.
E’ ampiamente dimostrato che le due cose si esaltano a vicenda e che concorrono in maniera sinergica al miglioramento della salute e della sopravvivenza infantile, proprio attraverso l’alimentazione esclusiva di tutti i neonati, anche i più vulnerabili, con latte materno o umano19, e che le pratiche di supporto alla donazione del latte umano vengono indicate come uno dei metodi più efficaci di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento20,21.
Inoltre la presenza di una banca del latte in TIN non solo non rappresenta un elemento sfavorevole per l’allattamento al seno ma, piuttosto, migliora significativamente sia la disponibilità del latte della propria madre per l’alimentazione del neonato prematuro22-25 che l’allattamento al seno con maggiori percentuali di allattamento al seno alla dimissione26,27.
Ciò è facilmente comprensibile se si pensa che la presenza di una banca del latte in TIN si traduce in attivazione di metodologie standardizzate per incrementare la produzione di latte materno.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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