Il taglio del cordone ombelicale

durante i corsi di accompagnamento alla nascita o durante il counseling, mentre il 16,9% non informa le donne.
- In base all’esperienza del personale ostetrico, durante la prima informazione alle donne rispetto alla donazione del sangue cordonale, è stato chiesto quanto interesse mostrassero quest’ultime sull’argomento e i dati riscontrati sono stati 65,5 % molto interesse e 34,5 % nessun interesse.
- Seppur dai risultati è emerso che le donne siano in buona percentuale interessate all’argomento, il personale ostetrico afferma che, ciò nonostante, le donne che acconsentono alla donazione solidaristica tramite consenso e a quella autologa sono molto poche.
- L’80,5 % ritiene, comunque, che informare le donne riguardo il tema della donazione sia fondamentale per spingerle a contribuire alla ricerca, contro il 19,5 % che non lo ritiene fondamentale.

f) Donazione in relazione al clampaggio del cordone ombelicale
Rispetto alle donne che effettuano la donazione del sangue cordonale è stato chiesto al personale ostetrico a quale minuto eseguono il clampaggio del cordone. La risposta è in linea con il tempo di clampaggio effettuato da tutto il personale nei punti nascita regionali:
- L’80,8 % aspetta almeno un minuto dalla nascita come stabilito dal ministero della salute, il 19,2 % effettua il taglio immediatamente dopo la nascita.
Inoltre, rispetto al clampaggio si è osservato quanto l’anzianità del personale ostetrico influisca sulla tempistica della manovra. Le ostetriche più giovani tendono ad avere un approccio più corretto alla procedura.

DISCUSSIONE

Il campione che ha partecipato allo studio, al di là delle caratteristiche del sesso che è prevalentemente femminile, quale caratteristica rappresentativa della professione ostetrica, opera nelle sale parto all’interno di strutture pubbliche ospedaliere (64,6%).

Il personale ostetrico che ha contribuito maggiormente a rispondere al questionario, ha un’età compresa tra 20 e 30 anni (61,5 %). In mancanza di linee guida chiare ed omogenee e di studi scientifici con conclusioni non definitive, è emerso che la modalità più utilizzata da parte del personale ostetrico, che opera nelle sale parto delle aziende ospedaliere del Nord, del Centro e del Sud, è quella del clampaggio precoce prima di 120", mentre il 32 % utilizza la modalità tardiva dopo 120". Da questi dati si può ben comprendere come il 56 % del personale ostetrico segue le raccomandazioni della Società Italiana di Neonatologia, secondo la quale un minuto dalla nascita deve essere considerato il limite inferiore di attesa prima del clampaggio del cordone.
Per quanto riguarda il monitoraggio del tempo di attesa del clampaggio cordonale è emerso che solo il 56 % delle intervistate accompagna la procedura alla presa visione dell’orologio in sala, mentre il 44 % non controlla il passare dei minuti dalla nascita, ma, una buona parte di questa percentuale, si basa sul cessare delle pulsazioni del cordone che, nella maggioranza dei casi, avviene entro i primi tre minuti.
In riferimento alla valida alternativa del clampaggio ritardato del cordone ombelicale, ovvero la tecnica milking, si riscontra che il 90 % del campione analizzato conosce tale tecnica e che il 56,3 % l’ha vista applicare o l’ha praticata nella sua realtà lavorativa. I risultati ottenuti danno evidenza del fatto che, nel caso sia controindicato un tempo di attesa prima del DCC, il personale ostetrico utilizza il cordon milking come valida alternativa per migliorare e aumentare la perfusione placentare. In questi casi sono stati messi a punto lettini che consentono la rianimazione, lì dove necessaria, a fianco della mamma e a funicolo integro in modo da effettuare la procedura.
In relazione alla tematica della donazione del sangue cordonale, alla domanda riguardo l’importanza della formazione del personale ostetrico riguardo il tema, il 94 % ha risposto che è molto importante per favorire un’informazione scientificamente

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 20, Numero 1, anno 2021