Psicopatologia perinatale
Un elemento caratteristico della DPP spesso riguarda l’ideazione relativa al bambino, alla sua salute, su come prendersi cura di lui, sulle proprie capacità materne (Cox, Murray, & Chapman, 1993).
Nella Quarta Edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) (American Psychiatric Association, 1994), all’interno della sezione relativa alla diagnosi di DDM, era stato inserito l’indicatore di insorgenza nel postpartum; un DDM con insorgenza nel postpartum veniva definito come un episodio di depressione che comincia entro le quattro settimane dalla nascita del figlio, periodo di tempo caratterizzato da rapidi cambiamenti ormonali ipotizzati favorire la vulnerabilità alla depressione.
Con la Revisione del Quarto Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV-TR; APA, 2000), si poteva fare diagnosi di DPP se la madre mostrava almeno un sintomo tra umore depresso o perdita di interesse o piacere per un periodo di almeno due settimane, e se erano presenti almeno cinque altri sintomi, tra cui insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, fatica, alterazione dell’appetito, sentimenti di colpa o inadeguatezza, alterazioni nella concentrazione e ideazioni suicidarie.
Come per il DSM-IV (APA, 1993), il lasso temporale entro cui poter far diagnosi di DPP rimaneva entro le quattro settimane dal parto.
Con il DSM-V (American Psychiatric Association, 2013), viene invece introdotta la specificazione di DDM con esordio nel peripartum: questo specificatore
può essere applicato a episodi recenti o correnti di depressione e ai Disturbi
Bipolari tipo I o tipo II, se insorti durante la gravidanza o a quattro
settimane dal parto.
Il problema che questo ha creato in ambito clinico e di ricerca è stato principalmente quello di accorpare tutto il periodo perinatale in un’unica specificazione: il rischio è quello di lasciare nella penombra aspetti potenzialmente diversi e caratteristici delle manifestazioni sintomatologiche e di insorgenza nell’epoca perinatale (nel pre- o nel post-partum). In più, anche il lasso di tempo di quattro settimane dopo il parto, rimasto invariato dal DSM-IV-TR, può escludere dalla diagnosi un’ampia quota di madri che sviluppano il disturbo entro un anno dal parto: molti ricercatori infatti concordano nell’estendere, fino a circa 12 mesi dal parto, la possibilità di fare diagnosi di DDM con insorgenza nel postpartum (Gaynes et al., 2005). Dall’altra parte, questo specificatore ha favorito un aumento di attenzione sulle manifestazioni ipomaniacali e maniacali, indicatori potenziali di uno sviluppo depressivo nel periodo postpartum.
Fattori di rischio da severi a moderati
Storia Psichiatrica Pregressa
Una storia psichiatrica pregressa è largamente considerata uno dei fattori di rischio maggiormente predisponenti allo sviluppo di psicopatologia nel periodo perinatale. Inoltre, anche la familiarità per eventi psichiatrici (Steiner & Tam, 1999) ha mostrato una forte correlazione con il rischio di sviluppo di Depressione Perinatale.
Depressione o ansia durante la gravidanza
Documentato da numerose ricerche (e. g. Banti et al., 2010; Beck, 2001; Norhayati, Hazlina, & Asrenee, 2015; O’Hara & Gorman, 2004), i Disturbi d’Ansia o i Disturbi Depressivi in gravidanza sono stati riconosciuti come fattori di rischio importanti per l’insorgenza di depressione nel postpartum.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 20, Numero 1, anno 2021
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