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Il taglio del cordone ombelicale
Quesiti di ricerca

• Con quale modalità viene eseguito il clampaggio del cordone ombelicale?
• Prima del clampaggio viene controllato l’orologio?
• Conoscete la tecnica milking (spremitura del cordone ombelicale)?
• Se ha risposto sì, nella sua esperienza lavorativa, l’ha mai vista applicare o l’ha mai praticata in alternativa al clampaggio ritardato?
• La donazione del sangue cordonale è stata oggetto di studi o una pratica osservata durante il corso di laurea triennale o magistrale in ostetricia?
• Le ostetriche hanno ricevuto informazioni circa la donazione del sangue cordonale attraverso ADE, workshop o corsi privati?
• Quanto è importante la formazione del personale ostetrico riguardo il tema della donazione del sangue cordonale?
• Durante il corso di accompagnamento alla nascita o durante il counseling, le ostetriche mettono a conoscenza le donne riguardo la donazione?
• Quali sono i livelli di conoscenza e di interesse delle donne riguardo l’argomento e la procedura della donazione?
• Durante l’esperienza lavorativa, il personale ostetrico, quante donne vede acconsentire alla donazione solidaristica tramite consenso e quante, invece, alla donazione autologa?
• Informare le donne riguardo il tema della donazione è fondamentale per spingerle a contribuire alla ricerca?

RISULTATI DELLO STUDIO

Lo studio ha permesso di fornire una fotografia della realtà ostetrica italiana. Per quanto riguarda il timing circa il clampaggio del cordone ombelicale i risultati mettono in evidenza l’assenza di protocolli e/o linee guide convalidati.
Nella fattispecie:
a) Tipologia di partecipanti allo studio

Le prime 4 domande dello studio sono volte a disegnare la tipologia degli intervistati.
Allo studio hanno aderito 1000 ostetriche. Dalla compilazione dei questionari si è evinto che:
- Il 61,5 % presenta un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, il 25,4 % tra i 30 e i 40 anni, il 10 % tra i 40 e i 50 anni e il 3,1 % al di sopra dei 50 anni.
- Il 41,9 % proviene dal Nord Italia, il 21,7 % dal Centro Italia e il 36,4 % dal Sud Italia.
- Il 64,6 % lavora in un ospedale pubblico, il 13,8 % risulta essere inoccupato, il 7,7 % è libero professionista, il 6,9 % lavora in una struttura privata, il 3,8 % presta servizio nei consultori familiari e il 3,2 % risultano essere, rispettivamente, studenti, tirocinanti e somministrati.
- Il 46,2 % è in possesso della laurea triennale in Ostetricia (DM 509/99), il 15,4 % risulta essere studentessa, l’11,5 % ha il diploma di laurea abilitante alla professione sanitaria di ostetrica/o (D.P.R: 27/09/80), il 7,7 % è in possesso della laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetrico ginecologiche, un altro 7,7 % ha il diploma universitario abilitante alla professione sanitaria di ostetrica/o (D.M. 2 aprile 2001), il 6,9 % ha eseguito master universitari e il 4,6 % ha il diploma di laurea magistrale in scienze ostrico-ginecologiche (D.M. 270/2004)

Figura 1: Tipologia di partecipanti riguardo il titolo di studio

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 20, Numero 1, anno 2021
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