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Il Sostegno allo sviluppo a bambini con Disabilità Visiva durante la Pandemia Covid-19:
I risultati ottenuti dai genitori dei bambini della fascia di età 0-3 anni sono stati positivi: in 9 domande su 11, il punteggio è stato superiore a 7,5/10 (media totale 7,66/10).
Il confronto delle risposte delle famiglie dei bambini nella primissima infanzia con le risposte del campione totale dei genitori non ha mostrato alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi (p>0.05).
I genitori hanno risposto molto positivamente al nuovo progetto di supporto a distanza, poiché coinvolti e rassicurati da questa nuova opportunità di non interrompere il percorso terapeutico del proprio bambino e di farsi aiutare dal continuo supporto degli operatori.

Un sondaggio di confronto è stato, contemporaneamente, proposto anche a tutti gli operatori (psicologi, terapisti della riabilitazione, ortottisti e educatori), promotori ed esecutori del progetto pilota di supporto allo sviluppo, al fine di comparare i vissuti delle famiglie e quelli del personale.
I risultati del questionario indicano che, nonostante le risposte positive, con punteggi VAS elevati, gli operatori hanno provato anche un senso di disagio, in quanto il nuovo strumento di comunicazione ha avuto un forte impatto su di loro. Hanno dovuto infatti impiegare più tempo per preparare i materiali necessari, condividerli online ed inviarli in formato elettronico alle famiglie; inoltre, sono stati costretti a ripensare e creare un nuovo modo di interagire e lavorare con i bambini e le loro famiglie.

Il merito principale di questo progetto sul sostegno online allo sviluppo globale, ed in particolare della funzionalità visiva, dei bambini con deficit visivo, durante la pandemia COVID-19, è stato verosimilmente quello di aver documentato le potenzialità di uno strumento complementare in condizioni di emergenza.
Il progetto ha utilizzato diverse piattaforme online in rete, accessibili tramite computer, tablet o cellulare, e ha coinvolto, non senza il disagio dell'improvvisazione, professionisti e genitori nell'acquisizione di nuove competenze.

Il supporto a distanza non è consistito nel fare semplicemente una videochiamata o nel dare suggerimenti ai genitori, ma si è trattato di un sostegno e di una terapia reale e personalizzata, che ha trasferito le attività svolte presso la Fondazione a casa del bambino, il quale ha potuto compiere e completare attività create appositamente per lui e ha quindi acquisito nuove competenze, con la supervisione dei professionisti e con il supporto dei genitori, ove possibile.

La modalità online, con l’utilizzo di uno schermo come interfaccia, ha impedito però la relazione diretta, vis-à-vis e mediata anche dal tatto/con-tatto con i bambini.

L'autoformazione per i professionisti è stata quindi necessaria per rendere la comunicazione più empatica e coinvolgere i bambini nell'intervento online.
L’intervento è stato ogni volta adattato agli strumenti tecnologici presenti in famiglia, all'autonomia del bambino e dei suoi genitori nella gestione del dispositivo informatico, all'età dei bambini e al loro livello cognitivo, comportamentale, motivazionale (Grolnick et al., 2018).

Si possono considerare dei punti di debolezza il non aver utilizzato piattaforme validate che consentono al terapista di impostare, controllare e rimodulare a distanza il programma terapeutico, in base alle competenze, abilità ed età del bambino, assieme alla mancanza di un confronto tra il nuovo metodo online e il metodo tradizionale in presenza.

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 21, Numero 2, anno 2021
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