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Introduzione di alimenti complementari e allergenici nella alimentazione dei bambini
Particolare attenzione deve essere fatta per la presenza di multiresidui di pesticidi.
È nella frutta che si concentra la gran parte del multi residuo: il 52,4% delle pere è regolare ma con più̀ di un residuo chimico, come pure il 44,7% dell’uva, il 43,3% delle mele o il 42% delle fragole.

Le micotossine

Sono un gruppo eterogeneo di molecole prodotte dai alcuni miceti tossiche sia per gli animali che per l’uomo [nefrotossica (OCRA), epatotossica (AFLA), immunotossica (OCRA), teratogena (OCRA) e cancerogena (AFLA, fumonisine).
In condizioni ambientali, quando la temperatura e l’umidità sono favorevoli, i funghi proliferano e possono produrre micotossine.
Generalmente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate, principalmente di cereali. Resistono al calore ed alle comuni modalità di preparazione dei cibi.

Le Micotossine: Limiti di Legge

Il Don (deossinivalenolo) è tra le micotossine meno pericolose, ma non per questo è innocuo perché agisce a livello gastrointestinale, causando nausea, rifiuto del cibo, vomito e dissenteria. Ma perché questo avvenga i livelli di assunzione devono essere alti: il limite massimo previsto dalla legge per la pasta è di 750 microgrammi per kg, un limite troppo alto per bambini di 3-9 anni. I più piccoli, 0-3 anni, non dovrebbero mangiare alcune paste per adulti proprio perché potrebbero contenere dosi per loro eccessive di Don.

I prodotti biologici

I prodotti bio non presentano differenze nutrizionalmente significative, ma il contenuto di pesticidi nei prodotti Bio è in media il 30% in meno che negli alimenti tradizionali.

Rispetto ai prodotti convenzionali i limiti per MICOTOSSINE, NITRATI E DIOSSINE sono gli stessi imposti dalla legge.

Anche gli allevamenti possono essere biologici: scegliere un'alimentazione bio significa non solo garantire al bambino cibi ricchi dal punto di vista nutrizionale e sicuri, ma anche dare il proprio contributo per la sostenibilità ambientale.

Conclusioni

Alla luce delle ultime ricerche scientifiche e sulla base delle linee guida e delle varie regolamentazioni possiamo concludere che, sempre tenendo conto delle varie specificità di ogni neonato, intorno al sesto mese di età è opportuno introdurre l'alimentazione complementare.
Preferibilmente optando per l’alimentazione complementare a richiesta che stimolata la "naturale evoluzione dell’alimentazione dei bambini", che vengono guidati ad avvicinarsi ai cibi, per passare gradualmente dalla dieta a base di latte a quella dei cibi da grandi.
Non ritardare l'introduzione di alcuni alimenti ritenuti maggiormente "allergizzanti" in quanto non si è mostrato utile per prevenire l'insorgenza di alcune allergie alimentari, anzi ne riduce il rischio.
Se possibile, proseguire l'allattamento al seno nella fase di introduzione degli alimenti perchè aumenta la capacità del bambino di tollerare i diversi alimenti e riduce quindi la probabilità che compaiano allergie.
Particolare attenzione dovrà essere data alla qualità e conservazione dei cibi.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 26, Numero 1, anno 2023
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