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Rooming – in: tra buone pratiche e influenza dei social media
Il Rooming – in è stato considerato una vera e propria crudeltà. Molti racconti potrebbero essere stati estremizzati, altri probabilmente veri ma, in ogni caso, chiunque avrebbe potuto scriverli e distorcere la realtà. Di certo non viene messo in dubbio il vissuto delle donne, tantomeno la loro credibilità, piuttosto il vero problema è rappresentato da internet e i social media.
Come dimostrano i dati raccolti, inevitabilmente la popolazione femminile che ha accesso a questo tipo di informazioni, ne resta influenzata. Il 25,8% (82) delle donne non sceglierebbe, in futuro un ospedale in cui viene praticato il Rooming – in: uno dei motivi potrebbe essere l’inadeguato sostegno percepito dalle donne durante la degenza.

Sul caso si sono espresse anche la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO) e l'Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) sottolineando il valore della pratica del Rooming – in, ma raccomandando che "l'implementazione della formula, per essere appropriata, preveda che le famiglie siano adeguatamente informate, coinvolte e supportate, e che gli operatori sanitari offrano un'assistenza per quanto possibile individualizzata ed empatica".

Conclusioni

Se da un lato i social media possono essere considerati come possibilità di confronto, dall’altro possono influenzare negativamente il vissuto di altre donne e portare a prendere scelte discutibili, condizionando inevitabilmente il processo di genitorialità e il rapporto madre – padre – bambino.
È un rischio sempre crescente che porta le donne e future mamme a dubitare dell’intero percorso assistenziale, affidandosi completamente al “Dottor Google”.
Gli operatori sanitari che si occupano dell’area materno – infantile hanno quindi un ruolo importantissimo, quello di ascoltare le donne, sostenerle, e accompagnarle nel corso della vita. È necessario, prima di tutto, assicurare le dovute informazioni: una donna adeguatamente informata non avrà bisogno di consultare il Dottor Google e sarà maggiormente soddisfatta.
Le informazioni non dovrebbero limitarsi solo al periodo prenatale ma riguardare anche il puerperio e la genitorialità. L’OMS e l’UNICEF, così come il Ministero della Sanità, sottolineano l’importanza di un‘assistenza che metta al centro i bisogni di salute della diade madre-neonato.
La Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO) e l’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), sottolineano l’importanza di promuovere la relazione madre – bambino e l’allattamento al seno visti come investimenti duraturi con positivi risvolti sociosanitari.

La moderna organizzazione delle Maternità attualmente prevede la gestione congiunta di madre e bambino, il cosiddetto Rooming – in, che va proposto fornendo il necessario sostegno pratico e psicologico alla nuova famiglia.
La gestione separata di madre e neonato, prevalente in epoche passate, ostacola invece l’avvio della relazione genitore – famiglia – neonato, è contraria alla fisiologia, anche dell’allattamento, e non garantisce da eventi neonatali imprevisti e tragici.

Tutte le Società Scientifiche e la letteratura internazionale sottolineano il valore essenziale della pratica del Rooming – in.
Per stare al passo con le mamme 2.0 il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) dovrebbe investire maggiormente sull’informazione soprattutto digitale.
Dovrebbe essere maggiormente pubblicizzato il sito del Ministero della Salute in modo da diventare per la popolazione il punto di riferimento da cui trarre informazioni.
Tutte le Regioni dovrebbero creare dei Centri di documentazione online, come l’Emilia-Romagna che attraverso il suo portale SaPeRiDoc presenta il suo percorso nascita per una salute materno infantile basata su prove di efficacia.
Pensando dalla parte dei cittadini, perché no, anche le singole Aziende Sanitarie dovrebbero diventare social per abbattere le distanze e fare divulgazione scientifica.

Bibliografia

Small Jonathan. «Baby-Friendly USA - The Ten Steps: Passed the Tipping Point and Moving Forward». Baby-Friendly USA, 4 giugno 2019, https://www.babyfriendlyusa.org/news/the-ten-steps-passed-the-tipping-point-and-moving-forward/.

Gallo Giovanna. «La narrazione delle madri supereroine ci fa solo male». Cosmopolitan, 24 gennaio 2023, https://www.cosmopolitan.com/it/lifecoach/a42629875/neonato-morto-ospedale-pertini-madri-lasciate-sole-post-parto/

Procaccini, Piorjk. «Assistenza sanitaria in Maternità e rooming-in: le considerazioni di Sin, Sip, Sigo-Agoi». Panorama della Sanità, https://www.panoramasanita.it/2023/01/25/assistenza-sanitaria-in-maternita-e-rooming-in-le-considerazioni-di-sin-sip-sigo-agoi/.

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 27, Numero 2, anno 2023
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