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Il Nido Psichico Rappresentazionale. Spazio e Tempo della Genitorialità.
La vita nello stadio fetale è determinata da come l'essere che ospita, cioè la madre, si dimostra attenta, con amore, dedizione e fatica, al suo mondo interno» (Frateschi, 2012).
La potenza psichica immaginifica e creativa permette ai genitori di poter immaginare e sognare la propria genitorialità, sostenendo il periodo dell'attesa e tutelando la vita racchiusa all'interno del ventre materno.

Il Nido Psichico Rappresentazionale accoglie le rappresentazioni genitoriali, le quali permettono di strutturare piani di azione utili a proteggere il bambino durante il periodo dell'attesa e del post-partum. L'esplorazione del Nido Psichico Rappresentazionale permetterebbe di entrare in contatto con il proprio mondo interno grazie alla trasparenza psichica, di cui ho precedentemente discusso, rileggendo la propria storia con nuove lenti.
«Dentro la rappresentazione mentale vi è il vissuto passato, il presente, le modulazioni sensoriali, le variegate emozioni, il significato essenziale e il modo proprio di percepire il modo» (Frateschi, 2012); perciò, entrare in contatto con questi aspetti permetterebbe di raggiungere maggiore consapevolezza relativamente al proprio passato, al proprio presente e alle azioni da mettere in atto per sostenere la propria genitorialità in divenire.
«Essere in un mondo e chiedersi dove, quando, perché, come si è in questo mondo percepito reale e immaginato, può dare slancio all'evoluzione della specie umana» (Frateschi, 2012). In altre parole, potremmo porre la gravidanza e la genitorialità lungo un continuum tra ieri, oggi e domani.

La genitorialità, difatti, risulta intrinsecamente correlata al costrutto di cura ed inizia già a formarsi dalla primissima infanzia, in particolare all'interno della relazione precoce con le figure genitoriali, per poi maturare nel corso dello sviluppo di ciascun individuo.
Ciò è osservabile nel bambino che gioca col suo bambolotto, nella coppia che immagina e desidera un figlio, nel genitore capace di rispondere in modo sensibile, contingente e adeguato ai bisogni del proprio bambino, offrendo cure, protezione e sicurezza nelle varie fasi dell'evoluzione del nucleo familiare.

La genitorialità, dunque, affonda le sue radici nei vissuti più antichi dell'essere umano. Per questa ragione, durante i nove mesi di gravidanza, il mondo psichico della mamma e del papà si popola di ricordi, emozioni, fantasie e rappresentazioni provenienti dal proprio passato. Tale stato permette di riportare alla luce la relazione con i propri genitori ed entrare in contatto con la propria esperienza di figli. Inizia così un percorso di transizione: da uomo a padre, da donna a madre, da figli a genitori. I Modelli Operativi Interni stessi, teorizzati da Bowlby (1969-1979), vengono a delinearsi durante la nostra infanzia, all'interno della relazione con i propri genitori, permettendo di operare nel mondo a partire dalle rappresentazioni costruite. Tali rappresentazioni si evolvono e modificano durante le varie fasi di vita dell'individuo, determinando il modo proprio di agire nel mondo e di Essere genitori, nel momento in cui si aspetta un figlio.
Durante il periodo dell'attesa, i piani d'azione futuri sono mossi dalla potenza immaginifica e creativa caratterizzante il Nido Psichico Rappresentazionale, grazie alla "Motivazione Intrinseca Strutturale" (Frateschi, 1997, 2012 2021), la quale determina lo slancio vitale necessario al processo evolutivo dell'essere umano.

Le immagini relative al Sé genitoriale, al bambino atteso e all'essere insieme al bambino, una volta nato, permettono ai genitori di sognare la propria genitorialità, tentando di prevedere l'esperienza futura non conosciuta in base a ciò che è noto al soggetto.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 28, Numero 1, anno 2024
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