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Il Nido Psichico Rappresentazionale. Spazio e Tempo della Genitorialità.
Il rispetto dell'unicità di ogni essere umano, con la sua storia e il suo vissuto emotivo, è la colonna portante del progetto: ogni nucleo familiare è unico e irripetibile, così come ogni genitore e ogni bambino. L'esperienza della genitorialità stessa è speciale e non replicabile per ciascun essere umano.
Il rispetto di questa unicità è fondamentale per poter costruire un intervento preventivo e di promozione del benessere che sia efficace e rispettoso di ogni individuo, con uno sguardo alla sua continua evoluzione e allo sviluppo delle sue potenzialità. La prospettiva psicodinamica stessa «delinea un'ampia fiducia nell'essere umano, dal suo primo momento di vita, per tutta l'esistenza, in ogni spazio e tempo, per ogni nuova possibilità significativa essenziale da sviluppare e per ogni cambiamento positivo verso un'evoluzione umana». (Frateschi, 2012).

IL PERIODO DELL'ATTESA, PSICOMICROTRAUMA E PREVENZIONE

Rispetto a quanto esposto precedentemente, in questo paragrafo mi occuperò di esplorare gli aspetti peculiari della vita prenatale, intercettando quegli elementi distintivi che mostrano la continuità tra epoca fetale ed epoca neonatale e, di conseguenza, l'importanza di promuovere la salute della famiglia in evoluzione continua attraverso interventi preventivi già dalla gravidanza. Ho scelto, pertanto, di riferirmi al periodo gravidico utilizzando l'espressione "periodo dell'attesa" in modo da rafforzare, anche a livello linguistico, l'importanza di occuparsi della propria storia di figli per poter rivolgere il proprio animo al modo proprio di Essere genitori. Difatti, il termine "attesa" deriva dal verbo "attendere", il quale tra i suoi molteplici significati, comprende le seguenti espressioni: "rivolgere il proprio animo a", "occuparsi di", "rivolgere la propria attenzione a qualcosa". Possiamo, dunque, ricollegarci alle riflessioni di Bibring e Bydlowsky, discusse nel precedente paragrafo, in relazione all'evoluzione identitaria genitoriale e all'esistenza di uno spazio psichico dedicato alle rappresentazioni materne e paterne.
L'esplorazione di questi elementi richiede ai genitori, per l'appunto, di rivolgere l'attenzione alle proprie fantasie, alle proprie aspettative e ai propri desideri, occupandosi del proprio mondo interno e della propria storia.
Esplorare il proprio Nido Psichico Rappresentazionale offrirà loro l'opportunità di lavorare in un'ottica di continuum tra ieri, oggi, domani, rivolgendo il proprio animo alla vita in arrivo.
Provando a immaginare da dove venga un neonato e quali siano stati i suoi vissuti precedenti alla nascita, ci ritroviamo catapultati in un ambiente caldo, accogliente, dai suoni costanti e dalla luce delicata e rassicurante; l'ambiente uterino ha accolto il bambino offrendogli nutrimento, calore, esperienze costanti e contenimento; a fargli compagnia c'erano il battito del cuore e la voce della sua mamma, rumori e suoni provenienti dall'organismo materno e dall'ambiente esterno. I bisogni del piccolo sono soddisfatti in modo regolare e continuativo, senza richiesta alcuna.

Nel meraviglioso involucro, la nuova vita sente, ascolta e memorizza un'infinità di stimoli acuti e lievi, come esposta ad una cassa di risonanza, che va ad integrare un flusso dinamico di input psichici e biologici compositi, simultanei e successivi . (Frateschi, 2012).

Bisogni, stimoli e vissuti accompagnano l'esperienza fetale già dai primi istanti e vanno a intrecciarsi con i bisogni, stimoli e vissuti dell'esperienza materna: il Campo Organismo Madre e il Campo Organismo Feto risultano essere in interazione costante.
«Il carattere fondamentale dell'interazione fra madre e feto è la ritmicità e la costanza degli stimoli, che probabilmente si trascrivono nella memoria fetale, la quale costituirà la matrice su cui si integreranno le esperienze successive» (Ammaniti & Ferrari, 2020). A tal proposito, possiamo fare riferimento allo «scenario originario più profondo dell'inconscio, che si costruisce gradualmente nello stato embrionale e nello stadio fetale come matrice primaria dinamica» (Frateschi, 1997-2012).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 28, Numero 1, anno 2024
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