Prendersi cura di chi si prende cura: supporto alla genitorialità in Terapia intensiva neonatale
La genitorialità prematura può, pertanto, riprendere il suo viaggio
verso una evoluzione autentica poiché, anche dinnanzi all'impensabile, è sempre possibile riprendere in mano
le redini della propria storia, in modo da affrontare le sfide quotidiane dettate dall'incertezza grazie al
supporto di chi si prende cura di chi si prende cura. Dalle tematiche emerse dagli studi sopracitati, infatti, la
presenza di informazioni da parte di personale preparato e attento ai vissuti emotivi genitoriali risulta un
elemento fondamentale per le mamme e papà intervistati: avere la possibilità di poter fare affidamento su
professionisti competenti e capaci di ascoltare i propri desideri, timori e speranze rappresenta così un fattore
di protezione per la vita che sarà.
La nostra riflessione sull'evoluzione continua del Nido Psichico Rappresentazionale fatta per la
nascita pretermine è la medesima per quanto concerne l'incontro precoce del bambino con la malattia. Anche
in questo caso, il vissuto genitoriale sarà caratterizzato da condizioni psicotraumatiche e
psicomicrotraumatiche e dalla necessità di una riconfigurazione del proprio spazio psichico dedicato alla
genitorialità.
Le immagini racchiuse nel proprio Nido Psichico Rappresentazionale non troveranno aderenza
con le immagine reali, nelle quali il genitore si ritroverà ad attendere, ora dopo ora, giorno dopo giorno,
l'andamento dello stato di salute del proprio piccolo, in una sospensione tra disperazione e fiducia. Possiamo
parlare di una genitorialità sospesa nel tempo e nello spazio, in attesa di risvolti fiduciosi e di vita, la quale
necessiterà, come per la genitorialità prematura, di riprendere in mano le redini della propria storia di
maternità e paternità, attraverso una riconfigurazione delle rappresentazioni genitoriali, con il fine ultimo di
accettare la nascita reale.
In presenza di una nascita prematura e/o caratterizzata dalla presenza di malattia
risulterà prezioso nutrire il proprio Nido Psichico Rappresentazionale di scenari fiduciosi, cogliendo
l'opportunità di prendersi cura della propria genitorialità, tradita da una realtà non immaginabile. Possiamo
parlare, infatti, di aspettative genitoriali disattese, poiché scontratesi con una realtà non pensabile fino a quel
momento e, pertanto, traumatica.
Accogliere e supportare la genitorialità complessa offrirà ai genitori la
possibilità di rimodellare le proprie rappresentazioni e riattivare le proprie risorse, così da affrontare la
condizione psicotraumatica e psicomicrotraumatica nella veste di soggetti attivi
e consapevoli.
Pertanto, prendersi cura di chi si prende cura significherà sostenere i genitori mentre si prendono cura del proprio piccolo e della propria evoluzione identitaria attraverso la presa in carico delle complessità genitoriali e il nutrimento quotidiano della relazione genitore-figlio e del Nido Psichico Rappresentazionale, così da poter arricchire quest'ultimo, mediante una riorganizzazione e ridefinizione delle rappresentazioni passate e presenti, di futuri scenari di speranza e di vita.
Custodire la relazione genitore-bambino in terapia intensiva Neonatale
Custodire la relazione nei casi di prematurità e/o malattia del bambino rappresenta una grande sfida
da abbracciare con «un'ampia fiducia nell'essere umano, dal suo primo momento di vita, per tutta l'esistenza,
in ogni spazio e tempo, per ogni nuova possibilità significativa essenziale da sviluppare e per ogni
cambiamento positivo verso un'evoluzione umana» (Frateschi, 2012). Ciò permetterà di sostenere il
benessere psicologico dei genitori e preservare la salute del bambino e la sua ottimale ripresa. La presenza
attiva e supportata del genitore in Terapia Intensiva Neonatale permette, infatti, una risposta positiva del
piccolo alle cure e un miglioramento significativo delle sue condizioni, oltre che una migliore gestione del
dolore correlato a pratiche mediche (Cordero et Al., 2015).
Si rivela essenziale, quindi, accompagnare i
genitori nel nutrire quotidianamente la relazione con il proprio bambino attraverso la propria voce, il contatto skin-to-skin, la presenza fisica e, in particolar modo, emotiva. Un prezioso alleato è, inoltre, rappresentato
dal latte materno, alimento prezioso per sostenere l'evoluzione psicofisica del bambino (NICHD, 2006).
Spesso accade che la condizione di stress determinata dal ricovero del piccolo, lo stato di salute della madre
e il contatto ridotto tra mamma e bambino causino difficoltà nella produzione di latte materno; in questi casi,
risulta preziosa la donazione del latte materno mediante l'azione delle Banche del Latte Umano Donato, le
quali offrono un aiuto concreto per supportare la salute del piccolo e la relazione genitore-bambino grazie ad
un allattamento reso possibile dalle mamme donatrici volontarie.
La presenza di personale sanitario formato
e la possibilità di avere accesso a servizi specializzati dedicati a situazioni emergenziali rappresentano per le
famiglie in TIN l'occasione preziosa per riscrivere la propria storia futura con nuovi scenari fiduciosi,
realizzabili grazie a opere di supporto e speranza.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 29, Numero 2, anno 2024
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