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Water importance and human health
A. Giustardi, A. Semjonova, C. Verola
In definitiva alla donna servono circa 670 Kcal al giorno, di cui 180 Kcal/die vengono recuperare dai depositi di grasso materni accumulati in gravidanza. In definitiva alla donna che allatta bastano solo, secondo un calcolo teorico, 500 kcal/die in più. L’importanza della nutrizione della donna che allatta in un paese industrializzato è profondamente radicato nella cultura popolare. Per la donna italiana che allatta un possibile problema è la quantità del latte prodotto piuttosto che la qualità del latte prodotto (Giustardi, 2014). Possono avere una scarsa (ma reversibile) produzione di latte le donne disidratate, con febbre o in assetamento volontario (bere “tanto” al contrario non aiuta a incrementare la produzione di latte), quelle gravemente malnutrite o a digiuno volontario o sottoposte a diete di eliminazione troppo restrittive rispetto alle loro precedenti abitudini alimentari. Le perdite d’acqua in condizioni di temperatura esterna e di attività fisica possono essere superiori a 10-12 l/giorno. Queste perdite elevate devono essere debitamente ricostituite per evitare problemi di squilibrio idrico e salino. In caso di forte diarrea e nella perdita notevole dei liquidi e’ possibile assumere soluzioni orali per la reidratazione reperibili in farmacia.

La disidratazione colpisce maggiormente:
  • Neonati e Bambini
  • Anziani
  • Malati cronici
  • Persone che praticano lo sport di resistenza (EFSA, 2015).
Idratazione e bambini
La European Food Safety Authority (EFSA) ha nel 2015 concluso che le quantità adeguate di acqua per i bambini sono le seguenti:
  • 1,300 ml/giorno per bambini e bambine dai 2 ai 3 anni;
  • 1,600 ml/giorno per bambini e bambine dai 4 agli 8 anni;
  • 2,100 ml/giorno per ragazzi dai 9 ai 13 anni;
  • 1,900 ml per ragazze dai 9 ai 13 anni.


Gli adolescenti di età superiore ai 14 anni sono considerati adulti relativamente alle necessità di idratazione, e possono fare riferimento ai valori per gli adulti.
Se i bambini riescono a soddisfare le esigenze quotidiane di liquidi bevendo semplicemente acqua, non bisogna dimenticare che tutte le bevande, compreso l’acqua, il latte, i succhi, i soft drink, le bevande per lo sport, nonché gli alimenti ad elevato contenuto di acqua quali le minestre, la frutta e la verdura contribuiscono a far rispettare tale raccomandazione. In media, circa l’80% della necessità totale di acqua di un individuo è soddisfatta dalle bevande, mentre circa il 20% dal cibo, anche se tali percentuali possono variare notevolmente (EFSA, 2015).

Quali sono i segni e i sintomi della disidratazione nei bambini?

Occorre preoccuparsi quando i bambini perdono una quantità di acqua eccessiva attraverso il vomito o la diarrea, oppure rifiutano di mangiare o di bere. La presenza dei sintomi seguenti può essere un segnale di disidratazione,ma molti di questi non sono specifici e non possono essere utilizzati come segnali definitivi:
  • urina concentrata e di colore giallo scuro;
  • frequenza ridotta di minzione o pannolini asciutti;
  • occhi scavati;
  • fontanella scavata sulla testa dei neonati;
  • assenza di lacrime quando il bambino piange;
  • mucose secche o appiccicose (contorno della bocca o lingua);
  • letargia (attività inferiore alla norma);
  • irritabilità (maggiore tendenza al pianto)
  • sete
  • sonnolenza e stanchezza
  • mal di testa
  • costipazione
  • pressione bassa
  • respirazione affannosa ( Pediatrics, 2012)

Quando somministrare le soluzioni reidratanti:

Nel caso di:
  • febbre
  • vomito
  • diarrea grave e acuta
  • problemi gastrointestinali
  • sudorazione eccessiva in età adolescenziale (a causa di attività sportiva)
  • diabete mellito (DM non controllato o non diagnosticato) (EFSA, 2015).

A. Giustardi, A. Semjonova, C. Verola
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