Le infezioni respiratorie ricorrenti in età pediatrica: importanza delle irrigazioni nasali
A. Giustardi,F. Maccallini, A. Semjonova
I bambini con infezioni ricorrenti possono essere classificati in tre categorie:
- bambini sani (80%)
- bambini allergici (20%)
- bambini con immunodeficit (molto raramente)
Nel gruppo dei bambini sani con infezioni ricorrenti dell'albero respiratorio la causa è da identificare nell'immaturità del sistema immunitario. Questa forma di immaturità è a sua volta legata a tre variabili:
- verginità immunologica
- relativa immaturità funzionale di tutto il sistema difensivo dell'organismo
- azione depressiva svolta dalle infezioni virali sul sistema immunitario.
Nei pazienti allergici le infezioni ricorrenti in genere senza febbre, interessano prevalentemente le alte vie respiratorie. I bambini con immunodeficienza possono avere deficit di IgA, deficit funzionale delle sottoclassi IgG, o ipogammaglobulinemia.È possibile sospettare tale patologia quando il tipo, la frequenza o la localizzazione delle infezioni è insolita.
Gli episodi banali: si tratta spesso di infezioni delle
vie aeree superiori, apparentemente banali che però, per la loro frequenza
elevata, creano problemi medici, sociali ed economici non trascurabili. La
prevenzione riveste, quindi, un ruolo fondamentale per la riduzione delle
infezioni respiratorie ricorrenti. Esistono comunque i strumenti o ausili di
prevenzione che contribuiscono a ridurre le IRR. E’ consigliabile tenere a casa
dal nido o dalla materna i bambini fino a quando non sono perfettamente guariti,
sia per evitare la diffusione di infezioni, sia perché un bambino convalescente
è più debole e può quindi tornare ad ammalarsi presto. Inoltre, è assolutamente
vietato fumare in presenza di bambini, per l’azione irritante delle sostanze
tossiche presenti nel fumo. Negli ultimi anni, inoltre, tra gli strumenti di
prevenzione delle IRR si sono diffuse molto le terapie alternative, sebbene
siano pochissimi gli studi che realmente dimostrano una loro reale efficacia.
Più valide, invece, risultano le osservazioni fatte sulla vitamina D che oggi è
considerata, rispetto a prima, non più solo un fattore di regolazione del
metabolismo calcio-fosforico, ma un ormone che esercita molteplici attività di
regolazione del sistema immunitario e la cui carenza può essere associata ad una
più facile insorgenza di infezioni.
Molteplici studi hanno dimostrato, infatti, una stretta correlazione tra carenza di vitamina D e rischio infettivo. E’ stato anche dimostrato che bambini con otite media acuta ricorrente sono frequentemente carenti di vitamina D e che il ripristino di valori sierici normali riduce l’incidenza di nuovi episodi di otite.
Nell’ambito delle IRR, le ultime indicazioni delle Società Scientifiche Europee consigliano di associare alla classica terapia medica (antibiotica, steroidi topici, decongestionanti topici) l’utilizzo delle irrigazioni nasali saline, sottolineandone l’importante ruolo nel ridurre la congestione nasale, rimuovere le secrezioni muco-purulente e facilitare il ripristino della mucosa nasale e dei seni paranasali. Uno studio condotto da Skoupa in cui 401 bambini (6-10 anni) con episodi di rinite acuta sottoposti a lavaggio nasale per 12 settimane utilizzando soluzione salina isotonica nel corso della stagione influenzale (gennaio-aprile), ha mostrato una più rapida risoluzione di tutti i sintomi della rinite acuta (faringodinia, tosse secca e produttiva, secrezione nasale, starnuto, anosmia transitoria) rispetto ai controlli che non avevano ricevuto alcun trattamento. Inoltre, nelle 12 settimane di trattamento, i bambini che avevano ricevuto il lavaggio nasale hanno riportato complessivamente un minor numero di giorni di malattia rispetto ai controlli (-60%).
Per quanto riguarda la soluzione ipertonica, va sottolineato che questa va riservata alle condizioni che necessitano un trattamento più combattivo, quali la rinite allergica o la sinusite cronica.
Uno studio condotto da Garavello su bambini (6-12 anni) con rinite allergica da allergeni stagionali (parietaria) e sottoposti a irrigazione nasale con soluzione ipertonica, ha mostrato una riduzione significativa dei sintomi e, nel lungo termine, una riduzione del numero di antistaminici orali assunti nel gruppo trattato rispetto ai controlli, risultando un trattamento ben tollerato, di basso costo ed efficace che consente la riattivazione dei meccanismi di difesa delle cavità nasali, con la conseguente eliminazione o almeno riduzione della carica batterica. La detersione delle cavità nasali rappresenta un punto fondamentale nell’iter terapeutico della patologia nasale sia per le forme infettive (riniti catarrali, sinusiti, adenoiditi) sia per quelle vasomotorie allergiche (rinite allergica stagionale e perenne) e non allergiche.
Perciò una delle possibili terapie alternative per la risoluzione delle
infezioni respiratorie pediatriche è
A. Giustardi,F. Maccallini, A. Semjonova
Rivista Italiana online "La Care" Vol 4 No 1 anno 2016- pagina 17
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