Rivista Italiana online la "Care"
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LA NASCITA DEL PADRE
A. Giustardi, A. Semjonova
La tabella che segue riassume i principali effetti associati alla presenza positiva di un padre nella vita di un bambino.

Effetti positivi dell’influenza paterna sullo sviluppo del bambino
Area di sviluppo Effetti positivi
Sviluppo Cognitivo - Migliori punteggi nella misura di competenze verbali
- Livelli di rendimento scolastico superiore
- Migliore recupero delle abilità cognitive nei bambini nati pretermine
- Migliori abilità di problem-solving
Sviluppo Emozionale - Migliori livelli di autostima
- Competenze sociali più elevate
- Maggiore autonomia nelle attività di problem-solving
- Livelli superiori di benessere e punteggi di depressione inferiori
- Livelli maggiori empatie
Comportamento e adattamento psico-sociale - Svilupp precoce di comportamenti pre-sociali
- Minori problemi di adattamento scolastico
- Minori problemi di condotta e comportamenti criminali (furti, aggressioni, atti vandalici) nei maschi
- Ritardo nell’avvio di attività sessuali e nelle femmine rischio meno elevato di gravidanze in età precoce

Tabella 1: (U.S. Department of Health and Human Services, 2004)


La mamma sa come si fa:

Il nostro bambino è stato allattato fino al nono mese e tuttora, quando la sua mamma compare sulla scena, il mondo per lui assume nuove tinte e nuovi colori: e’ come se in ogni stanza entrasse il sole. Certo, di fronte a tanta competenza, capacità e predisposizione a me è più volte capitato di domandarmi “ Ma io che ci faccio, in mezzo a questi due ? “.
Nessun cambio del pannolino, bagnetto, turno della pappa gestito da me avrebbe soddisfatto il nostro bambino parimenti a quando le stesse azioni vengono effettuate dalla sua mamma.
Insomma, tra me e la mamma nostro bambino non avrebbe mai avuto il minimo dubbio su chi desiderava avere al suo fianco dal mattino alla sera.
In molti occasioni, al mio avvicinarmi, scattava automaticamente il richiamo alla mamma come succede nelle case dotate di antifurto ultrasensibile. Bastava un mio avvicinamento per innescare in lui l’immediato desiderio di contatto diretto con la sua mamma.

Più volte mi sono domandato che senso avesse il mio volerci comunque provare a essere presente sulla scena con azioni di accudimento, quando comunque non avrei mai potuto essere bravo come mia moglie nel fare certe cose.

Eppure ringrazio mio moglie che in più occasioni mi ha sollecitato a non abbandonare il campo, Ho acquisito anch’io molte competenze e ho imparato con pazienza che ci vuole tenacia e determinazione, volontà e desiderio per imparare a sapersi prendere cura di un bambino.
Inoltre, con il tempo, ho conquistato anch’io i miei ruoli specifici, spazi d’azione che mia moglie ha delegato in toto e che sono gestiti da me e basta. In questi momenti, mio figlio si rivolge a me in modo specifico.
Per esempio, sono quello che lo porta in spalla quando è stanco di passeggiare, oppure quello che gestisce il momento da noi denominato il club della lettura, quando la sera prima di andare nel lettino, nostro figlio sceglie un libro che io gli leggo.
Insomma, ci sono cose che possono diventare a totale appannaggio del papà, bisogna solo avere la pazienza di scoprire quali sono, provando e riprovando.



In realtà sono convinto che le mamme, hanno sì qualche vantaggio in più, rispetto a noi papà. In fondo, però, non ne sanno ne più, ne meno di noi, solo che loro non smettono mai di provarci.
A. Giustardi, A. Semjonova
Rivista Italiana online "La Care" Vol 5 No 2 anno 2016- pagina 28 - Avanti »