Rivista Italiana online la "Care"
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LO SVILUPPO MOTORIO DEL BAMBINO
A.Eliasova, M.Trabalza, M.Colla
Nella fase finale di questo stadio comincia a spostarsi appoggiandosi ai mobili e agli oggetti. Una delle attività preferite è salire le scale. Anche i gruppi muscolari piccoli, che regolano l'attività motoria, si sviluppano molto rapidamente e il bambino prende i piccoli oggetti con la "pinza" formata da pollice e indice, migliorando anche la capacità di afferrare gli oggetti con l'intera mano e di rilasciarli. I bambini imparano una lingua perché l'ascoltano. Centinaia di ore di conversazione tra i bambini e i loro genitori, i fratelli e chi altro si occupa di loro, contribuiscono alla formazione delle aree deputate al linguaggio. Cominciano ad essere in grado di focalizzare la loro attenzione sui suoni della loro madre lingua e a ignorare gli altri suoni. Dagli 8-10 mesi, mostrano di comprendere le parole, rispondendo a ordini semplici come fare "ciao" con la mano o "mandare" un bacio.

Segni di allarme

Ogni bambino si sviluppa secondo proprie modalità. Pertanto è impossibile dire esattamente quando un singolo bambino sarà in grado di raggiungere perfettamente una determinata fase di sviluppo motorio. La conoscenza delle tappe di sviluppo può dare un'idea dei cambiamenti che avvengono in un bambino che cresce e non bisogna allarmarsi se lo sviluppo del singolo bambino ha un decorso leggermente diverso da quanto previsto. È necessario però consultare il pediatra se il bambino mostra un qualsiasi segno di allarme che lasci pensare a un ritardo o una regressione dello sviluppo. Per esempio, se a nove mesi era in grado di raggiungere la posizione eretta con appoggio, ma a 12 mesi non è più in grado nemmeno di stare seduto senza appoggio, i genitori dovrebbero considerare la situazione e riferirla al pediatra.

Ecco alcuni segnali di allarme che dovrebbero indurre il genitore a far controllare il piccolo:

Dai 3 mesi d'età:
-
non sembra rispondere a stimoli sonori intensi;
- non controlla il capo;
- non segue gli oggetti con lo sguardo;
- non porta gli oggetti alla bocca a 4 mesi;
- non sorride in modo direzionato (alle persone).
Dai 4 ai 7 mesi di età:
- mostra ipertono o rigidità muscolare;
- mostra ipotono come una bambola di pezza;
- la testa cade all'indietro quando lo si tira su seduto;
- afferra gli oggetti con una mano sola o tendenzialmente con una mano;

- non mostra affetto per le persone che si prendono cura di lui;
- non sorride spontaneamente a 5 mesi;
- non riesce a stare seduto con appoggio a 6 mesi;
- non cerca attivamente di afferrare gli oggetti dai 6 mesi;
- non presenta la lallazione a 8 mesi.
Dagli 8 ai 12 mesi di età:
- non gattona;
- trascina una parte del corpo quando gattona;
- non riesce a stare in piedi se sostenuto;
- non cerca oggetti che vengono nascosti alla sua vista mentre guarda;
- non dice nemmeno una parola;
- non impara il linguaggio gestuale (per esempio, dire "no" con la testa oppure fare "ciao ciao" con la mano);
- non indica oggetti o immagini.

Quando la qualità della relazione adulto-bambino è soddisfacente, e quando sono assicurate le condizioni per l’esercizio dell’attività motoria su iniziativa del bambino (una buona qualità delle cure, un’accurata e minuziosa organizzazione dello spazio ed una selezione di oggetti adeguati al suo livello di sviluppo), lo sviluppo dei movimenti compare regolarmente, senza ritardo significativo e senza l’intervento diretto dell’adulto che incita, insegna o proibisce.
Come si evince dai risultati delle ricerche della Pikler la comparsa dei movimenti di grande settore è direttamente proporzionale all’atteggiamento dell’adulto che rispetta il ritmo di evoluzione motoria del bambino. Il rispetto da parte dell’adulto della libera iniziativa del bambino nell’intraprendere le nuove conquiste, oltre a favorire la conoscenza dell’ambiente, struttura nel bambino il sentimento di competenza e di fiducia nelle proprie capacità.

I bilanci di salute offrono al pediatra una opportunità, tramite la guida anticipatoria, per sostenere i comportamenti dei genitori utili a promuovere la qualità dello sviluppo psicomotorio del bambino, aspetto altrettanto importante quanto altri della puericultura, quali ad esempio l'alimentazione.
A.Eliasova, M.Trabalza, M.Colla
Rivista Italiana online "La Care" Vol 6 No 3 anno 2016- pagina 11 - Avanti »