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IL RUOLO DEGLI OMEGA-3 IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
C. Verola, A. Semjonova, A. Giustardi, M. Abate, E. Cimmaruta
La sua funzione si esplicherebbe sia nella interazione con proteine che regolano l'espressione genica, sia alla formazione di metaboliti come i docooesanoidi che sono coinvolti nella infiammazione.
Nella sua forma libera il DHA svolge invece un ruolo nella regolazione della espressione genica, nella regolazione dei canali ionici, e nella formazione di mediatori chimici importanti nella modulazione della neurogenesi, nella differenziazione delle cellule nervose, nella formazione delle sinapsi, nella formazione del citoscheletro, nella formazione delle membrane, nella trasmissione del segnale e nella formazione dei canali ionici (7).
Lo sviluppo del sistema nervoso ha il suo inizio già dalle prime settimane della gestazione, quando avviene la proliferazione dei neuroni, che, una volta che si sono generati, migrano dalla zona di origine verso altre regioni dove sono destinati.
L'accumulo di DHA nel cervello inizia nell'utero, con notevole deposito nella seconda metà della gestazione (8,9). L'accumulo di DHA nel cervello prosegue anche dopo la nascita, fino a raggiungere una presenza totale di DHA nel cervello pari a circa 4 g nel periodo d'età compreso tra due e quattro anni (7,10). Il DHA è anche un componente strutturale importante dei lipidi della retina e include il 50% degli acidi grassi totali dei segmenti esterni del bastoncello e del cono della retina. A differenza dell'acido DHA, altri acidi LC-PUFA n-3 non generano alcun accumulo di rilievo nella fase di sviluppo del cervello e degli occhi. La presenza del DHA ha una funzione in primo luogo di struttura, e infatti rende le membrane cellulari della retina particolarmente fluide, inoltre le rende particolarmente adatte alle modificazioni che si verificano in conseguenza della fotoattivazione. Il DHA sembra avere anche un ruolo funzionale, rendendo più efficiente il meccanismo di trasduzione dell'impulso visivo, e prolungando la sopravvivenza dei fotorecettori, ritardando i fenomeni di apoptosi. I bambini nascono con un sistema visivo solo parzialmente formato e durante il primo anno di vita la visione migliora rapidamente (11)

Omega-3 in gravidanza e allattamento

L’assorbimento e l’apporto dall'esterno dei PUFA Omega 3 è particolarmente importante in gravidanza: in particolare nel secondo e terzo trimestre per lo sviluppo neuronale del feto e nella successiva fase neonatale, che coincide con l'allattamento al seno, in cui avviene la deposizione di una grande quantità di massa grassa ed una rapida crescita del cervello.
La fisiologia della gravidanza prevede la mobilizzazione degli acidi grassi polinsaturi, dai depositi materni al feto. Il DHA è trasportato attivamente, attraverso la placenta, mediante una proteina di legame, verso il feto, che richiede sufficienti livelli d’omega-3, per poter avere un normale sviluppo neurologico (12).
Durante la vita intrauterina la placenta assorbe selettivamente i nutrienti dal sangue materno, per trasferire queste molecole essenziali al feto. Questo processo è alla base dello sviluppo neuro-cognitivo e comportamentale, visivo e motorio di ogni individuo; pertanto, è essenziale che a partire dalla vita fetale fino a quella neonatale e infantile siano fornite all’organismo in crescita tutte le componenti strutturali specifiche di questo tessuto importante. Poiché la deposizione di DHA nel cervello e nella retina è massima durante lo sviluppo fetale e i primi mesi di vita, si ritiene che questo rappresenti un periodo critico per la funzione del DHA e che quindi uno stato carenziale possa determinare importanti effetti sullo sviluppo del cervello. In effetti, è stata dimostrata un’associazione positiva tra il patrimonio di DHA dell’organismo e lo sviluppo neurologico.
Gli acidi grassi essenziali, soprattutto il DHA, durante la gestazione, decrescono progressivamente nella madre (13), i livelli di DHA nella madre possono ridursi di oltre il 50% ed essere ancora insufficienti, sino a oltre sei mesi dal parto (14), inoltre i parti multipli possono aggravare tale condizione. La deplezione degli acidi grassi polinsaturi omega-3, in particolare di DHA, interferisce significativamente su numerosi e diversi parametri funzionali neuronali. Numerosi studi hanno evidenziato un possibile ruolo di questa deplezione nell'eziopatogenesidi numerose patologie nervose e mentali, e, soprattutto, della depressione. Alcuni dati sembrano dimostrare che l'utilizzo d'omega-3 può ridurre il rischio di depressione, tanto quanto il rischio di malattie coronarica (15). Una supplementazione dell’apporto dietetico di Omega-3, in fase gravidica, risulta, conseguentemente, opportuna e necessaria, tanto per la madre quanto per il feto. Senza una supplementazione dietetica la madre tende a una relativa insufficienza d’omega-3, soprattutto, di DHA. La deplezione di DHA, nella tarda fase gestazionale, nel periodo immediatamente successivo al parto e nella successiva fase d’allattamento, potrebbe contribuire all’insorgere della depressione post-partum.
C. Verola, A. Semjonova, A. Giustardi, M. Abate, E. Cimmaruta
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