IL RUOLO DEGLI OMEGA-3 IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
C. Verola, A. Semjonova, A. Giustardi, M. Abate, E. Cimmaruta
Nelle donne con depressione post partum sono stati evidenziati bassi livelli d'omega-3, soprattutto DHA, nei fosfolipidi eritrocitari rispetto a soggetti sani di controllo.
ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Fin dalla pianificazione di una gravidanza, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Un regime alimentare corretto influisce, infatti, sulla fertilità e sulle primissime fasi della gestazione, dal concepimento all’impianto dell’uovo fecondato, alla formazione e allo sviluppo dell’embrione.
Nel corso della gravidanza, l’alimentazione diventa poi uno strumento essenziale per garantire al feto tutti i nutrienti di cui necessita e per soddisfare le mutuate richieste energetiche materne.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha individuato nel miglioramento della qualità della vita della madre e del bambino uno degli obiettivi sanitari prioritari a livello mondiale. Lo stato di salute e di nutrizione della mamma e del bambino sono intimamente
legati, poiché essi formano una sola unità sociale e biologica. L’allattamento al seno è un modo ineguagliabile per fornire un alimento ideale per la salute e la crescita del lattante e l’OMS raccomanda di protrarlo in modo esclusivo per i primi sei mesi dopo il parto e, ove possibile, almeno fino ad 1 anno di età del bambino, insieme all’introduzione di idonei alimenti complementari.
Il contenuto lipidico della dieta materna e quindi del latte materno è di fondamentale importanza per il feto e per il neonato perché rappresenta la fonte di sostanze necessarie per un normale sviluppo del sistema nervoso, l'acuità visiva e delle capacità cognitivedel feto e del neonato. Inoltre una dieta ricca di PUFA- Omega-3 in gravidanza determina un'aumentata durata della gravidanza, pesi neonatali considerevolmente più elevati e un ridotto rischio di depressione post-partum (16,17).
Le diete moderne sono carenti di DHA ed in particolare in gravidanza. Il DHA è presente in discrete quantità in alcuni alimenti, soprattutto di origine ittica, ancora più rappresentato nell'olio ricavato da questi animali. il DHA si trova in buone quantità anche in alcune microalghe di cui, non a caso, i pesci si nutrono. Al di fuori di questi cibi, le fonti alimentari di DHA sono particolarmente scarse; lo troviamo in piccole quantità nella carne, specie se l'animale è stato alimentato con farine di pesce o semi di lino (in questo caso è presente anche nelle uova degli ovipari, come la gallina).
Tabella 1
La FAO (Food Agricultural Organization)(18), raccomanda la supplementazione come nutraceutico
del DHA, durante la gravidanza e durante l'allattamento.
In commercio sono disponibili diverse formulazioni ma bisogna prestare attenzione alla provenienza del DHA (alghe, pesci) e al procedimento di estrazione e purificazione del DHA. Inoltre sono consigliati prodotti contenenti solo DHA, oppure essere indicato il rapporto tra DHA ed EPA, che è sempre presente nei prodotti di origine ittica, ma che è stato oggetto di qualche perplessità in merito alla supplementazione in gravidanza ed allattamento.
I LIVELLI DI OMEGA-3 (g/100)in alcuni alimenti |
Alimenti
|
ALA
|
EPA
|
DHA
|
Olio di semi di soia |
7,6 |
- |
- |
Noci |
6,64 |
- |
- |
Salmone |
0,09 |
0,89 |
1,19 |
Sgombro |
0,15 |
0,73 |
1,26 |
Trota |
0,1 |
0,15 |
0,5 |
Olio di oliva extravergine |
0,73 |
- |
- |
Cozze |
0,04 |
0,27 |
0,11 |
Branzino |
0,01 |
0,09 |
0,2 |
Tonno in scatola sgocciolato |
0,01 |
0,05 |
0,22 |
Coscia di pollo |
0,03 |
0,03 |
0,11 |
Merluzzo |
- |
0,03 |
0,08 |
Uovo di gallina |
0,04 |
thead |
0,05 |
Latte vaccino |
0,05 |
- |
- |
Tabella 1: Fonte: INRAN, tabelle di composizione degli alimenti
C. Verola, A. Semjonova, A. Giustardi, M. Abate, E. Cimmaruta
Rivista Italiana online "La Care" Vol 6 No 3 anno 2016- pagina 7
- Avanti »