Rivista Italiana online la "Care"
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LO SVILUPPO MOTORIO DEL BAMBINO
A.Eliasova, M.Trabalza, M.Colla
Il primo anno di vita rappresenta un periodo di crescita che coinvolge tutte le aree di sviluppo del bambino. Attraverso varie fasi, acquisisce capacità motorie e cognitive che lo conducono alla maturazione graduale e definitiva. Analizzandole nel dettaglio, è possibile individuare il limite tra la normalità e quello che può essere considerato un segnale di allarme che deve indurre un genitore a far controllare il piccolo dal suo medico curante.

Lo sviluppo del cervello umano

È noto oggi, contrariamente al passato, che il cervello umano non è completamente sviluppato alla nascita. La natura fornisce al cervello del neonato la maggioranza delle cellule -neuroni e altre cellule cerebrali- di cui ha bisogno. Nel corso del primo anno di vita la crescita cerebrale è notevole, soprattutto grazie alla formazione di centinaia di miliardi di connessioni tra cellule -sinapsi- che sono la chiave dell'apprendimento e della memoria. Tutte insieme, esse formano un complesso centro di controllo per la percezione del mondo circostante e per l'acquisizione di funzioni specifiche come: vedere, ascoltare, muoversi, sentire i sapori; ma anche: pensare, percepire le sensazioni, e comportarsi in un determinato modo.

Nel processo evolutivo del cervello, è molto importante il contesto nel quale il bambino cresce e si sviluppa. I genitori hanno un ruolo fondamentale in questa crescita, perché devono e possono influenzare tutte le aree dello sviluppo del loro bambino, in molti modi ed ogni giorno. Molti genitori intuiscono l'importanza che hanno nello sviluppo di un bambino attraverso le relazioni affettive stabili, appropriate all'età, e le esperienze che suscitano il loro interesse e stimolano la loro curiosità. Ogni bambino è unico in termini di temperamento, preferenze, modo di essere, gusti e personalità. E ben presto un genitore ne acquisisce consapevolezza e impara a conoscere e riconoscere il suo comportamento.

- Dalla nascita ai due mesi

La visione è una delle maggiori fonti d'informazione del neonato sul mondo esterno. Al momento della nascita il neonato ha circa 100 miliardi di cellule cerebrali, che cresceranno in base ai segnali che riceveranno dalle altre cellule. Fino ai tre mesi i bambini vedono meglio quando guardano le cose o i volti con la coda dell'occhio -visione periferica- e notano più facilmente i movimenti e i contrasti (ad es. il chiaro/scuro).
Poi, gradualmente, sviluppano la visione centrale e dai tre mesi in poi cominciano a guardarsi le mani e possono seguire con lo sguardo un oggetto in movimento circolare.
Per quanto riguarda l'udito, altra fonte di informazione, i neonati sentono una grande varietà di suoni, sono particolarmente sensibili al suono della voce umana e preferiscono la voce della mamma a quella di qualsiasi altra persona. Alla nascita, le aree del cervello deputate al controllo e al coordinamento del movimento volontario non sono ancora ben sviluppate. Tali aree motorie cerebrali maturano in una sequenza cranio-caudale (dall'alto in basso), il che vuol dire che le aree cerebrali che controllano i movimenti del capo e del collo maturano prima di quelle che controllano i muscoli degli arti superiori e del tronco che, a loro volta, maturano prima di quelle che controllano gli arti inferiori.

- Dai due ai sei mesi

Tra i due e i sei mesi si osservano notevoli modificazioni in tutte le aree di sviluppo del bambino, inclusa quella cerebrale. Si ritiene che le diverse parti del cervello del bambino maturino a differenti velocità, di conseguenza è facile osservare dei picchi di sviluppo improvvisi come per esempio, nell'area del controllo fisico, o del pensiero, o della comunicazione o della relazione con gli altri.
Diversi studi hanno dimostrato che la parte deputata alla funzione recettiva della vista del cervello del bambino è quella maggiormente attiva.
Tra i due e i sei mesi i bambini sviluppano sempre maggiori capacità di visualizzare un oggetto o un volto nel dettaglio, di seguire un oggetto con lo sguardo e di mettere a fuoco. Durante questo periodo si attiva il processo di integrazione sensoriale: il bambino comincia a integrare ciò che vede con ciò che gusta, con ciò che sente e con le sensazioni che prova. È importante tener presente che i bambini non seguono uno schema temporale fisso: lo sviluppo del singolo bambino in questo periodo può essere più o meno avanzato rispetto a quello di un altro bambino della stessa età. Proprio su tale base gli esperti dello sviluppo psicomotorio verificano la comparsa di determinate funzioni e abilità in un arco di tempo e non in un preciso momento.
Dai tre mesi, il cervello del bambino è in grado di distinguere diverse centinaia di parole del linguaggio parlato, molte di più di quante non siano presenti nella sua lingua madre. Il cervello si organizza poi intorno alle parole che ascolta più spesso e inizia a creare una mappa uditiva per poter organizzare il linguaggio in modo efficiente.
A.Eliasova, M.Trabalza, M.Colla
Rivista Italiana online "La Care" Vol 6 No 3 anno 2016- pagina 9 - Avanti »