Il ruolo dell’ostetrica e il neonato pretermine: mantenimento della lattazione
e promozione dell'attaccamento madre-bambino nell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale
3° classificato Tema A PREMIO ALLATTAMENTO AL SENO AVENT 2016
G. Dalla Valle
La nascita pretermine si configura come uno dei principali problemi di salute nel mondo, in termini di mortalità e morbilità infantile e di costi per i servizi di cura. La frequenza corrisponde a circa l’11,1% di tutte le nascite e il trend è in aumento.
Un fattore protettivo importantissimo per la prevenzione delle complicanze neonatali è costituito dal latte materno, che rappresenta il gold standard dell’alimentazione per il neonato pretermine per i suoi numerosi benefici.
I dati epidemiologici attestano tuttavia, un uso ancora limitato del latte materno nelle Terapie Intensive Neonatali.
La madre pretermine sperimenta un trauma psicologico ed è sottoposta a numerosi fonti di stress che possono alterare profondamente processo di lattogenesi e lo sviluppo delle funzioni genitoriali.
Autorevoli società scientifiche evidenziano la necessità di una specifica politica di allattamento per le cure neonatali intensive da parte di personale specializzato.
SCOPO DELLO STUDIO
- Valutare lo stress materno indotto dal reparto di cure intensive neonatali.
- Determinare il tasso di utilizzo di latte materno alla dimissione nei primi sei mesi dell’anno corrente 2014.
- Pianificare un progetto di assistenza ostetrico per il mantenimento della produzione di latte da fornire al neonato durante la degenza e per l’attuazione della Kangaroo Mother Care, basato sull’applicazione delle raccomandazioni per “L’Espansione dell’Iniziativa Ospedale Amico del Bambino i Dieci Passi per il Successo dell’Allattamento nelle Unità di Cura Intensiva Neonatale”.
- Valutare il gradimento delle puerpere per il progetto, in particolare per:
la possibilità di offrire al bambino il proprio latte;
la possibilità di realizzare il contatto pelle-a-pelle con il proprio bambino;
il supporto dell’ostetrica e le informazioni ricevute rispetto all’allattamento durante il periodo di degenza del neonato.
MATERIALI E METODI
Lo studio retrospettivo è stato condotto presso il Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova, presso l’Unità Operativa di Patologia Neonatale, nel periodo Gennaio-Giugno 2014, mentre il progetto pilota nel periodo Agosto-Ottobre 2014.
Lo studio si è sviluppato in 3 fasi:
a) Raccolta retrospettiva dei dati sulla tipologia di alimentazione alla dimissione di 101 neonati pretermine, degenti da almeno una settimana in reparto.
b) Il progetto pilota si è articolato attraverso la creazione di una “Guida per i genitori” e del diario “I nostri Primissimi Giorni”, la presenza ostetrica in reparto tre volte la settimana, la promozione e la realizzazione della Kangaroo Mother Care, nei neonati stabilizzati e attraverso la promozione e collaborazione dell’associazione Onlus “Pulcino”.
c) Prima della dimissione abbiamo somministrato il questionario Parental Stressor Scale (PSS) alle 16 madri reclutate per valutare il livello di stress delle madri reclutate.
RISULTATI
Dall’indagine retrospettiva presso il reparto di Patologia Neonatale di Padova è emerso un tasso di uso di latte materno esclusivo alla dimissione pari al 36,6%.
A seguito dell’attivazione del progetto pilota (14 neonati e 12 madri) il tasso di uso di latte materno alla dimissione è risultato significativamente migliorato (79%).
Le madri si sono dimostrate in media molto soddisfatte del progetto pilota.
Le madri con il figlio/a ricoverato in patologia neonatale presentano un alto livello di stress. In particolare l’item maggiormente interessato è stato quello sulla “Percezione del ruolo genitoriale” (la sensazione delle madri di sentirsi marginalizzate nella loro funzione di genitore e di non poter nutrire autonomamente il proprio bambino).
CONCLUSIONI
Dall’analisi dei risultati del questionario PSS e dallo studio retrospettivo si evidenzia la necessità della pianificazione di un progetto di assistenza alla madre del neonato pretermine secondo i nuovi criteri BFHI NICU.
I dati derivanti dall’avviamento del progetto pilota sono limitati e preliminari, tuttavia suggeriscono l’efficacia del progetto, sostenuto anche da studi condotti su ampia scala riportati in letteratura scientifica.
Sarebbe auspicabile una prosecuzione del progetto, dato anche il gradimento positivo espresso dalle madri incluse, per ampliare la casistica e introdurre altre azioni di promozione dell’allattamento.
L’ostetrica appare la figura più indicata per il progetto e una possibile risorsa per incrementare ancor più la qualità dell’assistenza all’interno del reparto.
G. Dalla Valle
Rivista Italiana online "La Care" Vol 8 No 2 anno 2017- pagina 14
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