Rivista Italiana online la "Care"
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Il ruolo dell’ostetrica e il neonato pretermine: mantenimento della lattazione
e promozione dell'attaccamento madre-bambino nell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale
3° classificato Tema A PREMIO ALLATTAMENTO AL SENO AVENT 2016
G. Dalla Valle
- Orari di visita limitati.
- Impossibilità di effettuare il contatto pelle a pelle.
- Possibilità di usufruire una stanza di appoggio per i genitori.

DISCUSSIONE

L’analisi del risultati del questionario sullo stress parentale evidenzia come la categoria più a rischio, in quanto maggiormente stressante, è rappresentata dalla “Percezione del ruolo genitoriale”.
La fonte di stress maggiore è rappresentata, quindi, dall’alterazione del ruolo genitoriale: le madri riportano il più alto tasso di stress (“Estremamente stressante”, score 5) causato dalla separazione dal proprio bambino ed un alto livello di stress (“Molto stressante” score 4) legato a non essere in grado di prenderlo in braccio quando si vuole .
Questo riscontro appare fortemente significativo riguardo la necessità di minimizzare la separazione madre-bambino e facilitare la presenza dei genitori con i loro bambini per diminuire il livello di stress correlato all’esperienza.
Uno dei maggiori disagi evidenziati dallo studio riguarda inoltre la sensazione delle madri di sentirsi marginalizzate nella loro funzione di genitore: sentirsi impotenti e incapaci di proteggere il bambino dal dolore e dalle procedure dolorose, sentirsi impotenti riguardo a come aiutare il bambino durante la degenza, non essere in grado di prendersi cura autonomamente del bambino.
Pertanto risulta appropriato un supporto mirato sostenere e valorizzare la competenza materna, per trasformare il complesso elemento “madre” da complicanza a risorsa e fonte di sicurezza per il suo bambino nato troppo presto e portarla dal margine dell’assistenza al centro, favorendone la partecipazione attiva nella “Care” del suo bambino e permettendo l’ “empowerment” materno.
Significativo, infine, risulta il riscontro di un alto divello di stress indotto dall’impossibilità di nutrire autonomamente il bambino. A tal proposito dovrebbero essere favorite tutte quelle strategie atte a favorire un precoce allattamento al seno.
In tale ottica, la qualità dell’ambiente ospedaliero del reparto di terapia intensiva neonatale può svolgere un importante ruolo nel supportare la complessa esperienza delle famiglie. In tali contesti, dare alla madre l’opportunità di sanare la frattura avvenuta con il parto prematuro attraverso la marsupioterapia, il sostegno per il precoce allattamento e per fornire al bambino il proprio latte, con il supporto di personale ostetrico, ridurrebbe i sentimenti di impotenza appresa, favorendo il coinvolgimento della madre nella care e la diminuzione dei livelli di stress esperiti.
Il progetto avviato ha cercato di apportare questi miglioramenti ed è risultato utile e soddisfacente da parte delle madri stesse le quali hanno espresso in media un indice di gradimento alto per avuto la possibilità di nutrire il bambino con il proprio latte, essere supportate dell’ostetrica e per le informazioni ricevute ed il materiale fornito. La totalità delle madri che hanno potuto eseguire la marsupioterapia si è ritenuta “Molto soddisfatta” .

Per quanto riguarda i tassi di allattamento nei neonati pretermine, i dati epidemiologici raccolti da numerosi studi italiani e stranieri attestano che l’allattamento materno non è adeguatamente diffuso in Italia fra i VLBWI.
Nella nostra realtà presso il Reparto di Patologia Neonatale del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino di Padova abbiamo registrato un tasso di alimentazione con latte materno alla dimissione o trasferimento di neonati pretermine pari al 36 %: un dato inferiore alla media rispetto al 67% registrato dall’Italian Neonatal Network (INN) raccogliendo i dati di 56 NICU italiane nel 2008.
Il tasso di allattamento alla dimissione (“Any breast milk”) dalla Terapia Intensiva Neonatale rappresenta uno dei principali parametri dell’indice composito di qualità dell’assistenza in una NICU (Baby-MONITOR)
Sarebbe quindi importante ottenere: maggior uso di latte materno nella TIN, maggior esclusività, maggior allattamento direttamente al seno.

Dallo studio emerge come con un adeguato programma di promozione l’allattamento sia possibile anche per i neonati pretermine ammessi alla terapia intensiva neonatale infatti nella nostra esperienza abbiamo rilevato un raddoppiamento dei tassi di uso di latte materno alla dimissione (da 36,6% a 79%), con un aumento dell’uso di latte materno esclusivo dal 25,7% al 43% e di allattamento misto dal 10,9% al 36%.
I dati derivanti dall’avviamento del progetto pilota sono limitati e preliminari. Tuttavia suggeriscono l’efficacia del progetto, che necessita un ampliamento della casistica.

A supporto della nostra previsione riportiamo l’esperienza di altre TIN situate in ospedali con un’unità materna infantile accreditata come Ospedale Amico del Bambino. Per esempio in Brasile la percentuale di neonati alimentati esclusivamente con latte umano raggiunge l’85% alla dimissione 52, in Svezia il 74% dei neonati è nutrito esclusivamente con latte della propria madre, di cui la maggior parte (95%) attraverso allattamento diretto al seno.
G. Dalla Valle
Rivista Italiana online "La Care" Vol 8 No 2 anno 2017- pagina 20 - Avanti »